Vendemmiata la storica vite Versoaln

Mercoledì 21 settembre presso Castel Katzenzungen, a Prissiano di Tesimo, si è svolta la tradizionale vendemmia della storica vite Versoaln. Sono stati raccolti 140 Kg di uva, dei quali presso la Cantina Laimburg verrà fatta una pigiatura finalizzata alla produzione di un vino spumante.

Lo scorso mercoledì 21 settembre si è svolta la tradizionale vendemmia della storica vite Versoaln presso Castel Katzenzungen, a Prissiano di Tesimo. È stato stimato che l’età della vite sia di oltre 350 anni, e con le sue uve si continua a produrre vino. La vite è coltivata con il metodo biodinamico. I 140 Kg di uva vendemmiati sono stati accuratamente selezionati e mostrano una buona qualità. Dalle uve Versoaln viene ora effettuata presso la Cantina Laimburg dell’omonimo Centro di Sperimentazione una pigiatura, finalizzata alla produzione di un vino spumante. “Viste le esperienze raccolte durante gli anni passati e la qualità dell’uva di questa vendemmia, ci sono i presupposti per la produzione di uno spumante di qualità anche per l’annata 2022”, afferma Alex Tavernar, collaboratore del Gruppo di Lavoro Vinificazione e Tecniche Viticole del Centro di Sperimentazione Laimburg. Lo spumante Versoaln ha una produzione limitata e serve quale rappresentanza della regione vitivinicola dell’Alto Adige.

 La vite Versoaln

Il “Versoaln” è un vitigno antico e autoctono dell’Alto Adige. La vite cresce su un muro del versante settentrionale di Castel Katzenzungen a Prissiano vicino a Tesimo e si ramifica su una pergola per una superficie di ben 350 m².

Nel 2006, i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno assunto il patrocinio della vite Versoaln.

L’origine del nome della vite non è del tutto chiara: il nome “Versoaln” potrebbe avere origine dalla parola dialettale “verdolen” (“verde” come il colore degli acini) o anche da una forma di allevamento: le pergole si trovano su pendii ripidi, dove la raccolta veniva fatta assicurandosi a delle corde (dalla parola tedesca “Seil”, che significa ‘’corda, e di conseguenza la trasposizione dialettale in “versoaln”). Si pensa anche ad un’alterazione della parola “Versailles” in quanto secondo una leggenda, nel 15° secolo l’allora proprietario di Castel Katzenzungen, il Conte Schlandersberg, introdusse il vitigno proprio da lì.

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