Cade dall’alto, ricoverato a Bressanone lavoratore gravemente ferito

Vittima di un infortunio sul lavoro oggi un lavoratore di Vipiteno di 38 anni è stato ricoverato in ospedale a Bressanone con ferite definite gravi dai soccorritori. Anche lui, come lo sfortunato lavoratore deceduto a fine agosto a Bolzano, è precipitato al suolo da diversi metri, non è chiaro ancora se da un ponteggio o da una scala, mentre lavorava nel cantiere della casa di riposo di Rio Pusteria. Non sono ancora chiare  dinamica ed eventuali responsabiltà dell’infortunio che saranno chiarite dalle autorità competenti, tuttavia stupisce la frequenza con la quale si verificano infortuni sul lavoro spesso anche gravissimi.
Dura la presa di posizione di Maurizio D’Aurelio, segretario regionale della UIL FENEAL che in una presa di posizione afferma il suo sconcerto circa l’evidenza che ancor oggi non sia possibile proteggere i lavoratori da rischi evidenti, e forse, neppure tanto difficili da azzerare.
I lavori in quota, o in altezza – scrive in una nota Maurizio D’Aurelio – devono essere eseguiti con i ponteggi dai quali non si “dovrebbe” cadere neanche per errore; se montati secondo normativa, sono sicuri anche contro le cadute accidentali! Le scale, poi, sono praticamente bandite, o quanto meno sconsigliate al di sopra di certe quote, proprio perché considerate pericolose. Ciò nonostante, le cadute dall’alto sono ancora una delle cause principali di infortunio sul lavoro, molto spesso con esiti gravi, se non mortali. D’altro canto, se l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ci dice che sul totale delle aziende visitate, il 70% sono risultate irregolari, questo non può che essere il tragico risultato.
Quindi occorrono misure straordinarie, e bisogna fare in fretta – afferma D’Aurelio perché le denunce di malattie professionali e di infortunio sul lavoro hanno raggiunto livelli inaccettabili per un Paese civile, come gli oltre 1.200 morti sul lavoro all’anno, sono una “vergogna nazionale”. Dati questi che rispecchiano fedelmente anche la situazione della nostra provincia che  – purtroppo, da anni occupa i vertici delle classifiche nazionali dei territori meno virtuosi in materia di prevenzione degli infortuni e tutela della salute dei lavoratori – conclude il sindacalista della UIL.

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