Muser alla processione del Corpus Domini: “Gesù cammina con noi“

Quella del Corpus Domini “è la processione più importante dell’anno liturgico: portando l’Eucaristia nelle strade e nelle piazze, vogliamo immergere Cristo nella quotidianità della nostra vita, vogliamo che Gesù cammini dove camminiamo noi, nelle nostre relazioni e nel nostro lavoro”: così il vescovo Ivo Muser celebrando oggi a Bolzano la solennità del Corpus Domini conclusa con la tradizionale processione in centro storico. “Una società che distoglie lo sguardo da Dio diventerà sempre più egocentrica, insensibile, disumana”, ha detto Muser.

Nella solennità del Corpus Domini i cattolici testimoniano la presenza di Gesù Cristo nel sacramento dell’Eucarestia: in duomo a Bolzano il vescovo Ivo Muser ha presieduto la celebrazione trilingue, cui ha fatto seguito – come in tante parrocchie della Diocesi – la tradizionale processione nella quale l’ostia consacrata viene portata sotto un baldacchino ed esposta alla pubblica adorazione.

Nella sua omelia il vescovo ha ricordato che la solennità del Corpus Domini “ci invita ogni anno a rinnovare lo stupore e la gioia per il dono dell’Eucaristia. Accogliamolo con gratitudine, non come un gesto scontato: ogni volta dovrebbe essere una prima comunione. L’Eucaristia costituisce il tesoro della Chiesa, il testamento che il suo Signore le ha lasciato nell’ultima sera della sua vita terrena.”

Monsignor Muser ha precisato che “questo tesoro non esaurisce il suo raggio d’azione nell’ambito della Chiesa: l’Eucaristia è il Signore Gesù che si dona per la vita del mondo, in ogni tempo e in ogni luogo.” Da qui la tradizione, in questa festa, di portare il Santissimo Sacramento in processione: “È la processione più importante dell’anno liturgico – ha ricordato il vescovo – e portando l’Eucaristia nelle strade e nelle piazze vogliamo immergere Cristo nella quotidianità della nostra vita, vogliamo che Gesù cammini dove camminiamo noi, con le nostre relazioni, con il nostro lavoro, con le nostre domande.”

Per questo motivo, ha sottolineato Muser, “non dobbiamo mettere da parte Gesù Cristo nella vita personale e familiare, né nella vita pubblica e neppure nelle decisioni politiche e sociali che ci vengono affidate. Una società che distoglie lo sguardo da Dio diventerà sempre più autoreferenziale, egocentrica, insensibile, disumana.” A tale proposito il vescovo ha citato la vita esemplare del beato Josef Mayr Nusser e ha concluso chiedendo a Gesù di benedire l’Alto Adige, i responsabili in campo politico, sociale, economico, educativo, culturale e religioso, e di aiutare tutti “a convivere nel dialogo e nel rispetto reciproco, nella gratitudine e nella speranza, nello spirito della condivisione e del perdono: Gesù, abbiamo bisogno di te, del tuo Vangelo, della tua Eucaristia, dei tuoi valori che danno un’anima a tutta la nostra società.”

La suggestiva processione dopo la Santa Messa ha visto centinaia di fedeli, le associazioni ecclesiali, i gruppi musicali e i vari gonfaloni precedere il baldacchino con il Santissimo Sacramento lungo le vie del centro storico fino in piazza Walther, dove il vescovo ha impartito la benedizione finale.

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