Giovani provenienti da tutta Italia, con storie e aspirazioni diverse, a Trento per festeggiare con parenti e amici la conclusione del percorso universitario. Un momento ufficiale e collettivo che questa mattina ha coinvolto 440 neolaureati e neolaureate in un clima gioioso.
L’undicesima cerimonia di laurea, organizzata dall’Università in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e con il Comune, si è tenuta nella cornice di piazza Fiera.
A segnare l’avvio della cerimonia l’arrivo del Corteo accademico, che era partito da Palazzo Sardagna, sede del Rettorato, e l’Inno nazionale della Repubblica italiana. Dopo i saluti istituzionali ha preso la parola il rettore, Flavio Deflorian. Il rettore ha affermato di preferire una “testa ben fatta” a una “testa ben piena” e di considerare importanti spirito critico, curiosità, cura per la conoscenza, disponibilità ad ascoltare e osservare e coltivare il dubbio. «Università è conoscenza e conoscenza è libertà. Chi non sa non è libero» ha detto. Poi si è soffermato sull’utilità di studiare, per la propria vita e per capire meglio il mondo. L’Ateneo ha solo 60 anni, ma il cammino viene da lontano: «L’università è una delle invenzioni umane più preziose che ci siano. Voi siete un pezzo di questa storia millenaria». A chi ha terminato il proprio percorso di studi ha proposto di rimanere in contatto con l’Ateneo attraverso la comunità Alumni UniTrento e i percorsi di Mentoring e di orientamento alle professioni: «L’Università di Trento resterà per sempre casa vostra e noi saremo sempre a vostra disposizione per un consiglio, un’indicazione, una prospettiva sulla quale discutere assieme». Nell’augurare buon cammino ha invitato a «prendere tutto quello che abbiamo cercato di insegnarvi e fatelo vostro». Inevitabile un pensiero alla guerra: «Questo è un brutto momento per il mondo, e per l’Europa in particolare. Però avete imparato che avete la forza e le capacità per superare queste difficoltà, e l’intelligenza per cambiare le cose in meglio. Importante è che conserviate dentro di voi quelle virtù, costanza, serietà, impegno, che vi hanno portato qui stamattina a festeggiare la vostra laurea. L’auspicio è che sappiate essere migliori di noi. Scommetto su ciascuno di voi, per gli anni a venire».
Alla cerimonia, come testimonial, è intervenuta Chiara Lucchini, laureata in Giurisprudenza nel 2017, avvocata e operatrice legale del Centro Astalli Trento per testimoniare la sua esperienza.
In rappresentanza dei migliori neodiplomati e delle migliori neodiplomate è intervenuto Davide Guidolin, laureato in Informatica e attuale studente della magistrale in Artificial Intelligence Systems oltre che nuotatore agonista che ha scelto UniTrento anche per l’offerta sportiva. Guidolin ha ricordato i mesi difficili della pandemia, in cui l’Università si è impegnata molto a mantenere i contatti con la comunità studentesca durante i quali lui stesso ha fornito supporto informatico a docenti e studenti.
Dopo l’Inno alla gioia, è iniziata la consegna delle pergamene ai migliori dottori e dottoresse di ricerca e poi a neolaureati e neolaureate, da parte del rettore Flavio Deflorian e della prorettrice alle politiche di equità e diversità, Barbara Poggio.
A concludere il programma il canto del Gaudeamus Igitur, inno universitario, la proclamazione da parte del rettore e il lancio di feluche e tocchi sulle note dell’Halleluja di Händel.
L’accompagnamento musicale dal vivo è stato eseguito dalla Corale Polifonica e Orchestra UniTrento.
Alla cerimonia era attivo il servizio Lis (Lingua dei segni italiana) a cura di Ens (Ente nazionale sordi Onlus).
Foto/© UniTrento