Si avvicina l’estate, è tempo di macedonia

Il Vocabolario Treccani definisce macedonia come [dal fr. macédoine, prob. dal nome della regione, con allusione alla mescolanza di popoli che si è determinata storicamente in quella regione]Composto a base di varie qualità di frutta tagliata a fettine o a pezzetti e variamente condita (succo di limone, zucchero, spumante o liquori); analogam., m. di verdura, contorno a base di verdure diverse, lessate e tagliate a dadini, variamente condite. Forse che macedonia è sinonimo di insalata (sia essa russa, italiana o di frutta)? Proviamo a indagare sull’origine della parola che tutti i dizionari etimologici riportano come un francesismo da macédoine, termine che rimanda all’eterogeneità di popoli della Macedonia balcanica. Macedonia entra nell’uso italiano, come termine della gastronomia, a partire dai primi anni del Novecento (ad attestarlo per primo è il Panzini, 1918). Macedonia era anche una marca di alcuni prodotti da fumo (sigarette e trinciato) fabbricati in passato dal monopolio italiano dei tabacchi e molto richiesti nella prima metà del ’900 le cui materie prime provenivano dalla regione balcanica da cui prendeva il nome. Che sia un francesismo non vi è dubbio: compare, crediamo per la prima volta, nella Cuciniera piemontese (1821) adattamento di un ricettario francese del 1740, Le cuisinier guascon. Nella versione italiana compaiono due ricette la macedonia alla paesana e la macedonia: in entrambi i casi di carciofi, fave, piselli, carote tagliati a piccoli pezzi, lessati, passati al burro o serviti con salsa. Pellegrino Artusi, alla fine dell’Ottocento nel suo La scienza in cucina (1910), ci propone per macedonia una sola ricetta a base di frutta che dichiara “io chiamerei con nome paesano di miscellanea di frutta in gelo, la quale sarà gradita specialmente negli infuocati mesi di luglio e agosto”. Insomma potremmo dire che per il palato italiano macedonia è soprattutto di frutta. L’Artusi, attento difensore oltre che della cucina anche della lingua italiana, propone un timido sinonimo al termine di derivazione straniera macedonia. Ma è l’unico a farlo: la parola non incorre nelle maglie dei più strenui difensori della lingua italiana ed è subito accolta nel linguaggio comune. Segnaliamo anche la proposta di analisi di Migliorini-Duro (Prontuario etimologico della lingua italiana, 1950) per macedonia “dal francese macédoine, probabilmente perché la macedonia di verdure conteneva del macerone”, e macerone non è altro che “prezzemolo macedone”, dal latino pĕtrŏselīnum macedŏnicum. E questa sarebbe un’altra bella storia da indagare. Poco importa: molte idee e assai confuse proprio come in una bella macedonia e insalata.

Raoul Ragazzi

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