Bolzano. Non è con l’aumento dell’IMI che si combatte la tendenza a tenere appartamenti sfitti, così il Team K

L’obiettivo di ridimensionare e contenere il numero di alloggi tenuti sfitti è condiviso dal Team K:, così come la necessità di renderli disponibili sul mercato degli affitti, ma i consiglieri provinciali del Gruppo critica il provvedimento  che intende aumentare l’IMI per raggiungere questo scopo.

La nuova legge ha il difetto – sostiene Paul Köllensperger – di mettere in un unico calderone: le famiglie che hanno investito i risparmi di una vita in un appartamento per i loro figli e gli speculatori che lasciano interi condomini vuoti per attendere il momento più propizio per lucrare sulla vendita. Con questa nuova legge si andrà dunque a battere cassa dalle famiglie, mentre gli speculatori continueranno probabilmente a fare i propri interessi. Spiega Paul Köllensperger che quando il ddl era giunto in commissione, con un emendamento era riuscito a correggere parzialmente la situazione, prevedendo un’eccezione per le famiglie che hanno investito i risparmi di una vita in un appartamento da lasciare pronto per le visite  dei figli che studiano all’estero, in vista di un loro definitivo ritorno.
Nella stessa occasione il Team K era riuscito a far passare un ulteriore emendamento, prevedendo l’esenzione Imi nel caso di sfratti ordinati dai tribunali ma non ancora eseguiti.
Ma, aggiunge il consigliere,  anche il punto di vista dei piccoli proprietari andrebbe considerato, studiando puntuali soluzioni invece di introdurre nuove tasse. Tra le proposte del  Team K troviamo: l’applicazione della tassa aggiuntiva a partire solo dal terzo appartamento di proprietà; l’istituzione di un fondo di garanzia per proteggere meglio i proprietari dagli inquilini inadempienti a cui è possibile accedere in cambio di un canone di locazione calmieratolo “sconto” dello 0,5% dell’Imi per i proprietari che affittano a studenti, per contrastare la cronica carenza di alloggi per universitari; l’esenzione per i proprietari che mettono a disposizione dell’Ipes il loro immobile entro sei mesi dalla fine dell’ultimo contratto di affitto.
Le proposte mirano non tanto a penalizzare ma a porre un rimedio alle cause dello sfitto. Quest’ultima proposta – relativa all’IPES – era già stata portata in Consiglio provinciale dal Team K nel 2019. L’Ipes dovrebbe contribuire alla riduzione dello sfitto in qualità di partner contrattuale dei proprietari di appartamenti, tutelandoli e immettendo gli immobili sul mercato dell’edilizia sociale. Così si prenderebbero due piccioni con una fava e si contrasterebbe il caro-casa in maniera più efficiente dei sussidi all’affitto: i proprietari avrebbero un’entrata sicura pagata dall’Ipes, gli inquilini disporrebbero di un alloggio accessibile, le liste d’attesa per l’edilizia sociale verrebbero notevolmente ridotte. La proposta non fu approvata dalla maggioranza, ma il Team K. non demorde.

Foto Paul Köllensperger

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