BOLZANO. GLI AMBULANTI, “MERCATO IN CORSO LIBERTA’ LA SOLUZIONE MIGLIORE”

“Piazza Tribunale non era un’opzione nuova, va detto. Esiste da molti anni ma in questi termini quella proposta resta irricevibile”. Maurizio Albertin, presidente locale dell’Anva (Associazione Nazionale Venditori Ambulanti) in seno a Confesercenti, commenta la decisione dell’istituzione di un tavolo comunale per il trasloco del mercato di piazza Vittoria a Bolzano con un commento sui tanti progetti già esistenti. Albertin, infatti, conosce i banchi dal 1963 e, con 59 anni di militanza, può essere considerato un valido interlocutore e una memoria storica preziosa. “E’ dal 1991 che esistono gruppi di lavoro per spostare i banchi dalla piazza. Sono 30 anni che lavoriamo con questa spada di Damocle sulla testa e noi ambulanti siamo i primi ad aver fatto decine di proposte. Non siamo fermi e siamo consci che il mercato sia in  trasformazione continua”. Mentre parla Albertin sgancia l’elastico di una spessa cartelletta. Dentro sbucano innumerevoli cartine della zona del mercato vista dall’alto con molteplici disposizioni. Osserviamo quella che punta verso piazza Tribunale per rispondere, storia alla mano, all’opzione stralciata oggi dalla giunta comunale di Bolzano. “Ecco, avrebbe senso solo concedendo al mercato tutta via Orazio e mantenendolo compatto ma con evidenti difficoltà nella gestione del traffico nella Bolzano di oggi. Solo così si potrebbe dare organicità al progetto senza spezzare i banchi ma è davvero un intrigo viabilistico ingestibile e da evitare. In piazza Tribunale, poi, potrebbero trovare spazio una ventina di banchi al massimo: quelli dell’abbigliamento. L’ortofrutta rimarrebbe in via Cesare Battisti, via Longon e via Virgilio. Di fatto l’amministrazione avrebbe creato due mercati completamente distinti penalizzando l’abbigliamento. Non dimentichiamoci, infine, che spesso piazza Tribunale viene completamente chiusa in occasione di determinati processi.
La soluzione che gli ambulanti hanno messo sul tavolo e caldeggiano ormai da mesi è lo spostamento su corso Libertà “Basterebbe riprendere in mano un progetto già visto, discusso e vidimato pure dalla polizia annonaria” continua Albertin. “Di fatto si andrebbe ad occupare tutto il corso fino a piazza Mazzini posizionando i banchi a bordo strada evitando così rischi di allagamenti e mantenendo le distanze di sicurezza. Si potrebbe anche arrivare fino all’incrocio con via della Zecca lasciando via Manci come scarico del traffico verso piazza Gries e l’ospedale”.
La criticità, in questo caso, sarebbe la pista ciclabile. “Sono 450 metri nel tratto di corso Libertà tra piazza Mazzini e piazza Vittoria da interdire per quattro ore la settimana. Vero che la deviazione porterebbe le biciclette pericolosamente su via Manci dove circola tutto il traffico, molto anche pesante. Sarebbe pericoloso ma è così impensabile chiedere ai ciclisti di fare meno di 450 metri a piedi per il sabato mattina imponendo un divieto? La stabilità di 50 aziende (e delle loro famiglie) davvero non vale quattro passi? E’ questo il vero quesito che il Comune deve porsi. A nostro parere la tutela di 50 imprenditori può essere un valido motivo per far accettare un piccolo disagio di qualche metro a chi pedala”.
Altra ipotesi, menziona Albertin è il Talvera e il Centro storico . A dimostrazione che nulla si crea ma tutto si trasforma ecco che venti anni fa si si era già costruita un’ipotesi di trasloco lungo i Prati del Talvera. “Era anche più dettagliata di quella tratteggiata dall’assessorato di Johanna Ramoser e dalla Ripartizione attività economiche diretta da Ulrike Pichler. Prevedeva una distribuzione dei banchi sul lato orografico sinistro del torrente da ponte Talvera a ponte Druso lungo via Rosmini e via Dante. Si trattava della zona che oggi corre davanti al Museion e al carcere. Era interessante perché permetteva uno spostamento compatto” ricorda Albertin.
Nel 1991, invece, l’obiettivo si era posizionato sul Centro città con i banchi in via Cassa di Risparmio, via Leonardo Da Vinci e piazza Domenicani entrando direttamente nel cuore della città. L’ultima suggestione riguarda l’attuale zona della Fiera. “A quel tempo – chiude Albertin – non c’era nulla in via Buozzi e si poteva pensare di sfruttare ampie spaziature. Oggi sarebbe impossibile perché è diventata un’arteria ad alto scorrimento.Oggi è corso Libertà la soluzione migliore. Come ieri”.

Foto. Bolzano, mercato del sabato nel 1988

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