Arriva l’assegno unico per i figli, ecco come funziona

L’assegno unico universale per i figli è stato scelto come nuovo strumento di sostegno dal governo con una prestazione mensile che potrà anche essere indipendente dal punto di vista del reddito e accessibile con facilità dai lavoratori autonomi. Si tratta, al minino, di 50 euro mensili a figlio per un complessivo di 600 euro annuali a disposizione.
Per ottenerlo è possibile rivolgersi agli uffici di Confesercenti Alto Adige nella sede di via Roma a Bolzano dove si potrà trovare assistenza per la presentazione della domanda. L’erogazione avverrà poi formalmente tramite l’Inps. Le richieste sono presentabili già dal mese di gennaio e sono accettate per l’anno corrente fino a giugno (con eventuale diritto agli arretrati dal mese di marzo con conguaglio a luglio per chi lo ha presentato entro giugno).
La domanda più agevole è quella che prevede unicamente l’autocertificazione sulla composizione del nucleo famigliare (quindi del numero dei figli), del luogo di residenza e del codice Iban di uno o di entrambi i genitori. In questo caso, senza Isee, si ha diritto alla quota minima di 50 euro mensili. Vanno semplicemente soddisfatti i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno in Italia.
Per percepire somme superiori è necessario parametrarsi, appunto, all’Isee (non ottenibile agli uffici di Confesercenti ma presso, per esempio, gli sportelli di un patronato sindacale) arrivando a delle modulazioni calcolate sulla situazione reddituale. Nello specifico con Isee inferiore ai 15.000 euro spetta un assegno di 175 euro al mese decrescendo all’aumento del reddito fino, appunto, alla cifra minima di 50 euro al mese (150 euro per Isee fino 20.000 euro, 125 euro per Isee fino a 25.000 euro, 100 euro per Isee fino a 30.000 euro, 75 euro per Isee fino a 35.000 euro). Maggiorazioni sono previste per ogni figlio successivo al secondo, per le famiglie numerose, per i figli con disabilità, per le madri under 21 e per i nuclei familiari con due percettori di reddito. La domanda può essere presentata da un solo genitore (oppure al 50% della quota dai due genitori) e per chi riceve il reddito di cittadinanza viene corrisposto d’ufficio.
“Attenzione – precisa la responsabile del servizio presso Confesercenti Gisella Veronesi – che dal primo marzo cesserà l’erogazione delle misure di sostegno alle famiglie previste dal decreto legge per l’assegno temporaneo ai figli minori e delle detrazioni fiscali”.
L’assegno spetta anche a chi ha figli tra i 18 e i 21 anni che abbiano un reddito di lavoro inferiore agli 8.000 euro mentre per i figli con disabilità non vi è limite d’età.
“In ogni caso sul portale dell’Inps – chiude Veronesi – è possibile effettuare la simulazione dell’importo dell’assegno mensile per avere la cifra esatta di quanto spetta in relazione alle singole posizioni”.

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