Merano. Ristrutturare la Scuola materna e togliere i bambini dal container, chiedono i Verdi

La lista Rösch/Verdi presenta in consiglio comunale una mozione attraverso la quale chiede che al quartiere Santa Maria Assunta si avvii la ristrutturazione dell’edificio che già ora è sede della scuola materna. I bambini devono poter essere ospitati in una struttura sicura e ben attrezzata.
Ormai dal mese di settembre 2018 nel parco della scuola materna in lingua italiana “Sissi” è presente un container che offre ospitalità e spazi a un massimo di 40 bambini. Il container era stato consegnato al personale docente di lingua tedesca per ovviare a una carenza di spazi con la promessa che quella sarebbe stata una soluzione naturalmente provvisoria. Si era parlato di un periodo di utilizzo limitato a un anno scolastico. Il container è purtroppo ancora lì e si presenta ormai logoro. Ciò influisce in modo negativo anche sulle condizioni in cui può essere svolta la necessaria attività educativa. Pare ora finalmente che la struttura possa essere rimossa nel corso del 2022. La lista Rösch/Verdi chiede garanzie al proposito e ritiene necessario che contestualmente si avvii una veloce fase di progettazione che consenta di riaprire la scuola materna comunale in tutta sicurezza e agibilità e in ambienti nuovi. Un’opportunità educativa che vada equamente incontro ai bambini di ogni gruppo linguistico: nel quartiere di Santa Maria Assunta, come in tutti gli altri rioni cittadini.
Attraverso una mozione la lista chiede al Sindaco e alla sua giunta di istituire al più presto un tavolo di lavoro per la progettazione di un edificio che possa essere condiviso dalle due direzioni didattiche. Anche l’edificio che ospita la scuola materna in lingua italiana “Sissi” necessita infatti di improcrastinabili lavori di ristrutturazione. Nel documento si chiede che il progetto venga inserito nel DUP e che, all’interno del bilancio comunale, si trovino e si mettano a disposizione le risorse economiche necessarie.Aumentano gli occupati, ma è una crescita anche qualitativa?

Foto. Madeleine Rohrer