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UniTrento – Inaugurate le panchine rosse dal design universitario4 min read

2 Dicembre 2021 3 min read

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UniTrento – Inaugurate le panchine rosse dal design universitario4 min read

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Sono state molte le panchine rosse inaugurate da varie istituzioni in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si è ricordata nelle ultime settimane. Quelle ideate dall’Università di Trento hanno però un tratto distintivo.
La loro progettazione è stata, infatti, affidata agli studenti e alle studentesse del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Ateneo (Dicam) che le hanno ideate con cura dopo aver vinto un bando interno per l’idea migliore e più funzionale. Ai progetti, oltre che estetica e funzionalità, era richiesto di essere ben inseriti nell’ambiente circostante e di riuscire a convogliare il messaggio dell’iniziativa. Un’occasione di esercizio formativo, oltre che di sensibilizzazione, che si è svolto con la supervisione scientifica di Giovanna A. Massari e con l’appoggio anche di altri dipartimenti interessati: Ingegneria industriale, Ingegneria e Scienza dell’informazione e Biologia cellulare, computazionale e integrata. Il progetto, coordinato dall’Ufficio Equità e Diversità di Ateneo, ha visto il coinvolgimento anche di personale docente e tecnico amministrativo di UniTrento, di giovani in Servizio civile, di una cooperativa sociale e di uno sponsor per la realizzazione dei manufatti.
L’auspicio dell’Ateneo è che le panchine rosse vengano occupate da un pubblico più ampio di quello universitario e che siano un promemoria per una realtà territoriale che desidera impegnarsi nel prevenire e contrastare la violenza contro le donne.
All’inaugurazione delle due panchine rosse al Polo Ferrari 1 e nel parco di Mesiano, è seguita una lettura di brani e poesie a cura dei gruppi partecipanti al bando introdotti da Roberta Cuel, presidente del Cug (Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni di UniTrento) che ha contribuito all’iniziativa. Alla Bum (Biblioteca universitaria di Mesiano) ha quindi preso il via la prima tappa della mostra itinerante che raccoglie tutti i progetti partecipanti al bando “Fuori dall’ombra – Panchinerosse”.
La ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne permette anche di tracciare un bilancio dell’impegno costante dell’Ateneo. «In questi ultimi anni l’attività portata avanti dall’Università di Trento su questo tema è stata potenziata con numerose iniziative di formazione e sensibilizzazione» spiega la prorettrice alle politiche di equità e diversità Barbara Poggio. «Tra le azioni più significative, l’approvazione del primo Regolamento di Ateneo per la tutela della dignità della persona e per la prevenzione e il contrasto del mobbing, dello straining (lo stress psicofisico indotto sul luogo di lavoro), delle molestie, delle molestie sessuali e delle discriminazioni. Prosegue il presidio della Consigliera di fiducia rivolto a tutta la comunità accademica per raccogliere e gestire segnalazioni di casi di mobbing, straining, molestie e discriminazioni che possano avvenire all’interno dell’Università di Trento. Sono state promosse attività di ricerca e di approfondimento scientifico sul tema della violenza di genere, delle sue cause e delle strategie di intervento con interventi estesi anche alla comunità trentina per collaborare nelle azioni di prevenzione della violenza sul territorio.

“Fuori dall’ombra”: il progetto
Il Progetto “Fuori dall’ombra” è un’iniziativa dell’Università di Trento, ideata dall’Ufficio Equità e Diversità come proposta di disseminazione sul tema della violenza di genere. Offre un’occasione di riflessione sulle discriminazioni ancora esistenti e sulle radici culturali delle stesse e punta a valorizzare le eccellenze femminili, in particolare nell’ambito scientifico.
Il progetto ha preso il via a giugno di quest’anno e tra le sue prime iniziative ha previsto in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne l’inaugurazione di due panchine rosse realizzate dagli studenti e dalle studentesse e di una mostra fotografica. In futuro, l’auspicio è di allargare il progetto coinvolgendo anche altre strutture dell’Università di Trento, creando un percorso tematico che possa coinvolgere anche le istituzioni pubbliche e l’intera cittadinanza.
La progettazione è partita da un bando interno alla comunità universitaria che è stato vinto dal progetto “Nuovi orizzonti di pensiero” di Benedetta Aliprandi e Matteo Omilli che hanno potuto realizzare l’opera. Un secondo premio è stato attribuito al progetto “Through: from oppression to freedom” di Emma Battistin, Laura Palazzi, Angelica Pedrotti, Erica Poli e Alessandro Maso, mentre i progetti “Zapatos rojos” e “Ad ogni voce una battaglia vinta” di Alessandra Motzo, e Sofia Perin hanno ricevuto una particolare menzione. Gli altri progetti presentati – “Nessuno prenderà il tuo posto” di Andrea Amistadi e Alberto Rossi, “Un nome per tutte” di Elisa Brunelli, e Giulia Zantedeschi e “Non restiamo a guardare” di Ginevra Casellato, Andrea Gaspari, e Davide Scoz – hanno comunque ricevuto una valutazione positiva dalla commissione esaminatrice. Tutti i progetti sono ora esposti nella mostra “Fuori dall’ombra – Panchinerosse” alla Biblioteca universitaria di Mesiano e pubblicati in un catalogo.
Per la realizzazione dei manufatti premiati si è scelto di affidarsi a una cooperativa sociale. Nelle settimane successive alla selezione, il progetto “Nuovi orizzonti di pensiero” è stato vagliato dai/dalle docenti del Dicam e dalle strutture tecniche di UniTrento e poi affidato alla falegnameria della cooperativa sociale di solidarietà “Il Gabbiano” con i materiali offerti da Luce e Design Srl.

Foto/© UniTrento ph. Cattani Faggion