Ferrovie, nuove proposte per il corridoio del Brennero

L’altro giorno nell’ambito della riunione plenaria della Piattaforma corridoio del Brennero (BCP) sono stati presentati gli studi aggiornati sul traffico ferroviario sulla tratta Monaco-Verona. Quattro anni fa la Commissione europea aveva incaricato il BCP, la cui segreteria generale ha sede a Fortezza, di elaborare uno studio transnazionale sui trasporti per il corridoio del Brennero. La galleria di base del Brennero ne costituisce il cuore e rappresenta attualmente il progetto infrastrutturale più importante d’Europa.
Finora sono stati condotti studi a livello nazionale sul traffico futuro. Ora, per la prima volta sono disponibili risultati di studi sulla base di dati riconosciuti a livello transfrontaliero e su una metodologia concordata. Sono stati elaborati da esperti dei tre ministeri dei trasporti di Germania, Austria e Italia, dei tre gestori di infrastrutture Deutsche Bahn DB, Österreichische Bundesbahn ÖBB e Rete Ferroviaria Italiana RFI e dalla società Galleria di base del Brennero (BBT SE). Il compito della Commissione europea era quello di elaborare uno studio congiunto sui trasporti per il 2030 e di sviluppare per il 2040 un trasporto di merci e passeggeri lungo il corridoio del Brennero.
Secondo lo studio, nel 2030 il trasporto ferroviario di merci dovrebbe aumentare tra il 53% e il 95%, a seconda del tipo di treno. Le previsioni per il 2040 indicano addirittura aumenti fino al 215%. Aggiungendo ai treni previsti il futuro volume di traffico passeggeri, si ottiene per il 2040 un numero medio di 428 treni giornalieri per Monaco-Rosenheim, per Rosenheim-Wörgl con 370 treni, per Wörgl-Innsbruck con 507 treni, per Innsbruck-Trento con 376 treni e per Trento-Verona con 337 treni.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher si è detto soddisfatto del lavoro svolto: «È bello vedere che i dati scientifici confermano i nostri sforzi per ampliare la ferrovia nel corridoio del Brennero. Il nostro compito non è solo creare le infrastrutture necessarie, ma anche e soprattutto facilitare il trasporto alla popolazione». Il previsto trasferimento dei treni merci in montagna non solo aumenterebbe la capacità e l’attrattiva della ferrovia, ma migliorerebbe anche la qualità della vita lungo l’asse del Brennero.
«Sono particolarmente soddisfatta dello spirito europeo che si è ormai radicato nel corridoio del Brennero e che, per la prima volta, ha portato a importanti risultati scientifici transnazionali. Sulla base di previsioni condivise da tre stati membri, si aprono nuove opportunità nella politica dei trasporti transfrontalieri» afferma con fiducia  il presidente della Provincia.
Secondo l’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider, i successi e i passi concreti che sono stati compiuti negli ultimi mesi sulle rotte di accesso meridionali sono legati anche alle cifre dei treni ora disponibili. «L’attuale base scientifica trilaterale ci permette per il momento di mostrare come l’infrastruttura ferroviaria nel corridoio del Brennero debba essere ampliata in modo coerente. Sono lieto che abbiamo sempre perseguito questo obiettivo e che non ci siamo lasciati ingannare dalle numerose critiche. Le cifre disponibili ci spingono ancora di più a promuovere l’ampliamento delle linee supplementari BBT a nord e a sud» sottolinea l’assessore alla mobilità Alfreider.

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