Alto Adige, ponte tra Nord e Sud e opportunità per una più accentuata parità di genere

Non è nuova la prospettiva di immaginare l’Alto Adige come “ponte” tra l’area culturale ed economica di lingua italiana e quella di lingua tedesca, ma le possibilità di sviluppo a lungo termine che questa opportunità offre alla nostra provincia non sono ancora esaurite e il Green Deal Europeo prospetta nuove possibilità. Una convinzione espressa dal presidente della Provincia, Arno Kompatscher, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno tenutasi oggi. L’Alto Adige è considerato un esempio di eccellenza in alcuni settori, a partire dall’Autonomia, come strumento di risoluzione pacifica dei conflitti, fino all’industria alimentare, al turismo e alla tecnologia alpina e ambientale. Nei prossimi anni vogliamo fare passi decisivi anche nel campo della sostenibilità. Con questo proposito stiamo progettando un evento, per maggio 2022, che attirerà l’attenzione anche a livello internazionale – ha detto Kompatscher indicando la direzione di marcia.
Nell’ambito della Euroregio (Tirolo – Alto Adige – Trentino), dell’ArgeAlp (la Comunità di lavoro delle Regioni alpine) e dell’EUSALP (la Strategia Macroregionale Alpina), è stata acquisita molta esperienza nella cooperazione transfrontaliera. La presidenza di EUSALP, ora assunta assieme al Trentino, è un ulteriore passo verso il posizionamento dell’Alto Adige come interlocutore per le iniziative transfrontaliere. Non si tratta solo di istituzioni politiche, ma sempre di più anche dei centri di innovazione e ricerca che, grazie ai finanziamenti locali, nazionali e internazionali, hanno più spazio di manovra in Alto Adige e possono dare un contributo importante all’internazionalizzazione e all’apertura del Paese, ha sottolineato il presidente della Provincia.
Kompatscher ha anche descritto la giustizia sociale come un contributo decisivo per la futura vitalità dell’Alto Adige. Non si tratta solo di una corretta redistribuzione delle risorse, deve anche essere possibile rafforzare la convinzione e la sensazione che l’Amministrazione provinciale altoatesina sta chiaramente lavorando nell’interesse pubblico per una maggiore giustizia. La diversità dei compiti, dei contatti e dei servizi per l’Alto Adige porta anche a una crescente diversità della nostra società che deve essere affrontata con apertura mentale e tolleranza. Non dobbiamo solo costruire un ponte tra il Nord e il Sud, ma anche aprire la strada alla parità dei diritti e alle pari opportunità – ha premesso Kompatscher. I pregiudizi e i comportamenti stereotipati, purtroppo, frenano ancora il potenziale sociale ed economico. È inaccettabile che ci siano persone svantaggiate o escluse solo perché sono donne, di colore o gay – ha ancora dichiarato il presidente della Provincia. Con la forza e la “magia” della diversità, il “ponte” dell’Alto Adige proiettato verso il futuro può diventare un centro di attrazione per datori di lavoro che contribuiscano in modo decisivo alla salvaguardia sostenibile dei nostri mezzi di sussistenza.

Foto, Arno Kompatscher/c-ASP / Barbara Franzelin

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