Con l’ambizioso progetto “Ri-nutri. Ripensare la nutrizione” UPAD si propone di sensibilizzare sul bisogno primario della alimentazione. Attraverso cicli di conferenze, workshop, eventi che proseguiranno per i prossimi due anni il tema della alimentazione e della nutrizione sarà trattato da un punto di vista storico, psico-sociale, culturale e scientifico. Ma non solo. Si ripenserà anche la nutrizione del futuro.
“Ri-nutri. Ripensare la nutrizione” verrà presentato proprio il 16 ottobre alle ore 20.00 al Teatro Cristallo di Bolzano con lo spettacolo „Scomunicare il cibo. Tra miti, credenze e disinformazione”. La serata, che avrà come protagonisti il regista, attore e conduttore televisivo Michele Mirabella, il dietologo Lucio Lucchin e il collettivo teatrale Cababoz, sarà una prima occasione per rispondere ad alcune fondamentali domande: tra 20 anni, quando la popolazione mondiale avrà raggiunto i 9 miliardi di persone, ci sarà da mangiare per tutti? E come affronteremo l’inserimento sul mercato di carne artificiale, alghe e insetti?
La serata è ad ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria dei biglietti, disponibili fino ad esaurimento posti contattando lo 0471 210201 oppure tramite mail a rinutri@upad.it. È necessario il possesso del Green Pass.
Il programma dettagliato delle iniziative è disponibile al link www.ri-nutri.it.
La manifestazione è cofinanziata dalla Provincia di Bolzano – Ripartizione Cultura italiana e dal Comune di Bolzano.
Il 16 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell’Alimentazione. Tale ricorrenza, che commemora la fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), è l’occasione per riflettere su come migliorare il sistema alimentare mondiale per poter limitare i problemi legati alla malnutrizione e alla fame. Le recenti catastrofi – dalle crisi climatiche, ai conflitti alla pandemia da Covid-19 – hanno sconvolto milioni di vite e di mezzi di sussistenza. La situazione è più critica che mai se si pensa che 3 miliardi di persone, pari a quasi il 40% della popolazione mondiale, non possono permettersi una dieta sana. Un futuro più equo e sostenibile è possibile? È in primo luogo fondamentale cambiare il nostro modo di produrre e consumare il cibo, nonché costruire sistemi alimentari più inclusivi e solidi in grado di fare la differenza.
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