La Cantina Laimburg e i musei dell’Alto Adige, presentata la nuova annata del Pinot bianco “MUSIS”

Mercoledì 20 ottobre 2021 presso il museo provinciale per il turismo TOURISEUM è stata presentata la nuova annata del vino Pinot bianco MUSIS. Questo particolare vino è stato creato grazie a una collaborazione tra la Cantina Laimburg e i Musei provinciali altoatesini, con l’obiettivo di unire arte e scienza.

Il progetto “Pinot bianco MUSIS” consiste in una collaborazione tra il Centro di Sperimentazione Laimburg e i Musei provinciali altoatesini. Scopo di questo progetto decennale non è solo quello di trasmettere la cultura in senso puramente artistico, ma anche altri aspetti della cultura locale, legati in particolare alla tradizione della viticoltura.  La Cantina Laimburg trasforma le uve del vitigno Pinot bianco in un vino speciale; ogni annata è dedicata a un diverso museo provinciale altoatesino.

L’annata 2018, dedicata al Museo Provinciale di Storia Culturale e Provinciale, Castel Tirolo, è stata la prima a nascere da questo progetto; l’annata 2019 è stata dedicata al Museo Provinciale delle Miniere. Mercoledì scorso, 20 ottobre 2021, è stata presentata l’annata 2020, dedicata al Museo Provinciale del Turismo dell’Alto Adige TOURISEUM. 

“La denominazione “Musis” si riferisce alla radice della parola “museo” ed è dedicato alle muse, le dee protettrici delle arti”, ha spiegato il direttore del museo provinciale del Turismo dell’Alto Adige TOURISEUM, Leo Andergassen, nel suo discorso di benvenuto: “L’idea di questa collaborazione è nata in particolare per la stretta vicinanza tra vino e cultura locale. Come ogni oggetto d’arte, anche il vino trasmette tradizioni, storia e identità e per questo è stata concepita questa connessione tra musei (cultura) e cultura del vino”.

Anche Arnold Schuler, Assessore all’Agricoltura, alle Foreste, al Turismo e alla Protezione civile, si è detto soddisfatto del successo della collaborazione e ha sottolineato: “Il vino MUSIS, nato da un progetto comune tra il Centro di Sperimentazione Laimburg e i Musei provinciali altoatesini, collega gli aspetti del vino con la tradizione della viticoltura. Trovo questa cooperazione particolarmente interessante perché l’industria del vino ha un’influenza molto positiva sul turismo della Provincia – e viceversa”.

Il responsabile della Cantina Laimburg, Günther Pertoll, ha presentato la nuova annata del Pinot bianco MUSIS: si presenta di colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli. Sprigiona profumi di notevole complessità, tra cui mela, agrumi e note di fieno. Al palato presenta più sfaccettature, quasi a ricordare i diversi climi da cui provengono le sue uve: dal nord, zona montana, arriva la freschezza e il sapore fruttato; dal sud, area di fondovalle dal clima più mediterraneo vengono conferite corposità e struttura. “Si tratta di un vino pieno e dall’acidità rinfrescante, che risulta persistente al palato e dal finale secco”, ha spiegato Pertoll. “Un’altra particolarità di questo vino è che prevede un affinamento per l’80% in botti di rovere grandi e per il 20% in tonneau e barriques”, ha concluso.

Nel suo intervento, il responsabile del gruppo di lavoro “Fisiologia e tecniche colturali” del settore Viticoltura del Centro Laimburg Florian Haas ha parlato dello status quo e delle prospettive del vitigno Pinot bianco in Alto Adige. Con l’11% della superficie coltivata a Pinot bianco, ha uno status elevato nell’Italia settentrionale, ma soprattutto in Alto Adige, e sta emergendo sempre più come potenziale vitigno leader. Nell’ambito del progetto PinotBlanc finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2014–2020), gli esperti del Centro di Sperimentazione Laimburg hanno valutato l’idoneità del Pinot Bianco alla coltivazione ad alta quota e hanno determinato i parametri di qualità dei vini Pinot Bianco dell’Alto Adige attraverso analisi sensoriali. “Le nostre analisi hanno mostrato che ci sono differenze di qualità legate al sito, soprattutto per quanto riguarda la struttura acida e l’aroma”, ha riferito Haas: “C’è un’idoneità alla coltivazione ad altitudini più elevate; tuttavia, anche le altitudini più basse rimangono siti di coltivazione adatti con alcuni aggiustamenti per quanto riguarda la coltivazione e un‘attenta selezione dei cloni.” Il progetto PinotBlanc ha coinvolto un team di ricerca interdisciplinare dei gruppi di lavoro “Fisiologia e Tecniche di Coltivazione” (Viticoltura), “Tecnologie e Trasferimento delle Conoscenze” (Enologia) e il Laboratorio per Aromi e Metaboliti del Centro di Sperimentazione Laimburg. Durante lo sviluppo e la realizzazione del progetto, il Centro Laimburg è stato in stretto contatto con il Consorzio Vini Alto Adige, l’Associazione Cooperative Cantine dell’Alto Adige, l’Associazione enotecnici italiani (Assoenologi – Sezione Alto Adige) nonché con diverse cantine e produttori privati. 

L’annata 2020, e quindi la terza delle dieci annate totali di MUSIS, è disponibile presso la Cantina Laimburg (il punto vendita dei vini si trova presso il Centro di Sperimentazione Laimburg a Vadena), presso i rivenditori e in futuro anche presso il museo provinciale del Turismo Touriseum. 

Foto, Florian Haas del Centro di Sperimentazione Laimburg ha parlato della situazione attuale e delle prospettive future del Pinot bianco in Alto Adige

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