Merano. Rivoluzione copernicana nella SVP, Katharina Zeller candidata sindaca

Katharina Zeller è la candidata sindaca della Stella Alpina nella città del Passirio per le prossime amministrative che avranno luogo il 10 ottobre prossimo. L’eventuale ballottaggio, invece, si terrà la domenica 24 dello stesso mese. In città ancora non si sente una particolare frenesia preelettorale, i manifesti sono rari, tuttavia i candidati sindaco, chi più e chi meno, si danno da fare per dare un cambio di paradigma dopo il commissariamento della città dovuto al naufragio politico venutosi a determinare a seguito del fallimento dell’ex Sindaco che non è riuscito a far votare la fiducia alla sua Giunta in Consiglio comunale.
In casa SVP si nota una sorta di rivoluzione copernicana. Finalmente sarà una donna a trainare il partito nella storica città di cura. Sembra una banalità, ma non lo è. Katharina Zeller, di professione avvocata, è una donna determinata e con le idee chiare. Come lei stessa dichiara, ha accettato di candidarsi per dare nuovo slancio al partito in città e per contrastare l’accentuarsi delle politiche di destra che si stanno affermando a discapito delle problematiche sociali.
Zeller è assolutamente consapevole dei problemi relativi alla sicurezza in città, ma come è suo stile, non ama enfatizzare determinati episodi. «Non si può far leva sulle emozioni delle persone. Bisogna fare in modo che ci sia un giusto ed equilibrato coordinamento tra le forze dell’ordine. Inoltre, l’ente pubblico è bene che collabori con street-worker capaci di intervenire in modo mirato.» In merito alla questione sicurezza, Zeller cita Besay Mayer del Youth Center Jungle di Merano, che da anni è attivo nella prevenzione e recupero di giovani disagiati.
Circa la nuova ordinanza della commissaria del Comune di Merano, secondo la quale fino al 30 settembre prossimo gli artisti di strada potranno esibirsi in performance musicali nelle postazioni in via Portici, via Cassa di Risparmio e corso Libertà solo tra le 18 e le 22, Katharina Zeller ritiene che una certa moderazione sia comprensibile, benché la questione sia da approfondire sia nel merito che nella forma.
Katharina non fa mistero di essere rimasta sconsolata del fatto che nessuna donna della Südtiroler Volkspartei sia stata eletta nelle scorse elezioni amministrative dell’anno scorso in città.  Sicuramente una delle ragioni forti che l’hanno spinta ad accettare questo incarico di grande responsabilità politica. «Voglio dare voce alle donne!» – dichiara Zeller.
La pandemia non è ancora sconfitta, Katharina Zeller ne è pienamente consapevole e spera nella coesione sociale. «Tutti dobbiamo lottare assieme, nessuno escluso per il bene della nostra società» – insiste Katharina, che non dimentica il ceto sociale più vulnerabile, sottolineando che il Comune si dovrà far carico di supportare le famiglie nell’assistenza dei bimbi e nella cura degli anziani.
Zeller ama molto l’arte nelle sue più svariate espressioni ed è suo intendimento agire affinché si riesca a mettere a disposizione dei cittadini quanto viene prodotto dai numerosi artisti locali con una più incisiva mediazione culturale.
In merito alla polemica scaturita e riportata dai media riguardo a una sortita di Christoph Mitterhofer sulla conoscenza del tedesco dei genitori dei bambini che frequentano la scuola tedesca, Katharina Zeller chiarisce che ovviamente il diritto costituzionale alla formazione non può essere limitato a causa delle scarse conoscenze linguistiche dei genitori dei figli. Zeller rammenta che non è stata sicuramente intenzione di Mitterhofer quella di innescare una polemica tra i gruppi linguistici, ma di evidenziare un dato di fatto oggettivo. Esistono classi in cui troviamo solamente tre bambini di madrelingua tedesca in mezzo a tanti delle più svariate provenienze geografiche e culturali. «Bisogna prenderne atto e cercare di predisporre delle soluzioni possibili. È fondamentale che i genitori possano sostenere i propri figli nella lingua di apprendimento scolastico, poiché la formazione non è solamente in capo alla scuola, ma anche della famiglia. La conoscenza della lingua d’insegnamento ne è il veicolo primario» – afferma la candidata sindaca, ricordando, inoltre, un riferimento contenuto nella legge provinciale sull’integrazione, nonché una delibera della Giunta provinciale riguardo ai cittadini non appartenenti all’Unione Europea, in cui si prevede che dall’autunno 2022 coloro che chiederanno sussidi dovranno dimostrare di conoscere almeno una delle lingue ufficiali della Provincia di Bolzano. Un modo per garantire anche alle donne di poter usufruire di quest’occasione, in particolare quelle che non sono libere di poter vivere una vita autonoma.

Foto, Katharina Zeller

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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