13 consiglieri regionali presentano mozione per soccorrere famiglie afghane, Mair e Atz Tammerle contrarie

Dopo che i Talebani in Afghanistan stanno riprendendo pieni poteri della situazione politica con il conseguente tentativo di fuga di molti che temono per la propria vita, nel Consiglio regionale del Trentino Alto Adige si profila una visione contrastante circa gli eventuali aiuti concreti da offrire a chi si trova a dover lasciare il proprio Paese. È vero che non tutti i singoli componenti si sono ancora espressi, ma è anche vero che siamo in Agosto ed è quindi probabile che molti siano ancora ai freschi, pertanto lontani dalle questioni di ordine politico.
Non così però per 13 consiglieri regionali, che hanno sottoscritto una mozione con la quale chiedono alla Regione di concepire e progettare rapidamente un programma concreto di accoglienza per le donne afgane e le loro famiglie nelle due province di Bolzano e Trento, assegnando alla Regione il compito di coordinamento.
I firmatari della mozione sono i verdi bolzanini Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler. Si affiancano la trentina Lucia Coppola del Gruppo Misto e il Verde Paolo Zanella, anche egli trentino. Inoltre, hanno sottoscritto la mozione Sandro Repetto del Partito Democratico e la sua collega di partito, la trentina Sara Ferrari. Anche il Team K si è aggregato alla richiesta, così hanno firmato Paul Köllensperger, Maria Elisabeth Rieder, Peter Faistnauer, Alex Ploner e il medico Franz Ploner.
Di diverso avviso sono le esponenti in Consiglio regionale dei partiti Freiheitlichen e Südtiroler Freiheit. Secondo Myriam Atz Tammerle della Südtiroler Freiheit la richiesta dei Verdi e compagni non ha senso perché sarebbe compito dell’Unione Europea intervenire e risolvere i problemi dell’Afghanistan, nonché creare le infrastrutture d’accoglienza presso gli Stati confinanti con lo Stato in questione. Mair dei Freiheitlichen ritiene che i Talebani abbiano potuto riprendersi il potere in Afghanistan solo con e grazie al sostegno dei cittadini afghani e dunque ritiene che quelle persone che dovessero sentirsi in pericolo possono chiedere asilo politico in uno Stato vicino. Secondo Ulli Mair anche Stati come l’Arabia Saudita, il Qatar o gli Emirati Arabi potrebbero accogliere profughi.

Foto, bimbo afghano/dipinto di Claudio Calabrese 

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

TicoMaia, non è un panino ma… una scuola

"Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un…

4 ore ago

A22, progetto “terza corsia dinamica” che fine ha fatto?

È questa la domanda che si pone il consigliere comunale di Bolzano Claudio della Ratta.…

5 ore ago

IL Questore ordina la chiusura del Bar “BITI”, nei pressi della Stazione

Il Questore della provincia di Bolzano Paolo Sartori ha disposto la sospensione della licenza e…

7 ore ago

Chico Forti è rientrato in Italia

Chico Forti, l’imprenditore trentino da tempo detenuto a Miami in Florida, è rientrato in Italia.…

8 ore ago

Festeggiati i 75 anni del sistema scolastico paritetico ladino

Ieri il presidente della Provincia Arno Kompatscher si è congratulato alla Casa della cultura di Ortisei,…

11 ore ago

Arge Alp, inaugurazione percorso museale “Il viaggio degli oggetti”

Martedì 21 maggio, in occasione della Giornata internazionale della diversità culturale per il dialogo e…

14 ore ago