Terapie domiciliari: 30 mila firme per la petizione indirizzata al Ministro Speranza

L’appuntamento è per le 12.30 di domani, presso la sede del Ministero della Salute, sito in via Lungotevere Ripa 1, a Roma. L’Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà (associazione di cittadini a sostegno del Comitato Cura Domiciliare) intende consegnare al Ministro della Salute, Roberto Speranza, la petizione di circa 30 mila firme, raccolte nelle piazze italiane, al fine di ottenere il coinvolgimento dei medici dell’associazione nella revisione dei protocolli di terapia domiciliare precoce. L’obiettivo dell’Unione è quello della consegna del documento: tuttavia, il presidente e avvocato Erich Grimaldi fa sapere che, sebbene l’evento sia stato preannunciato da due comunicazioni tramite posta certificata, ad oggi l’associazione non ha ricevuto alcuna conferma di udienza da parte del Ministro. Si ricorda che il Comitato fondato dal legale è impegnato, da un anno e mezzo, nella battaglia per ottenere la modifica dei protocolli domiciliari, consistenti principalmente nella somministrazione di paracetamolo (o poco più) e nell’osservanza della “vigile attesa”. I medici che si occupano di terapie precoci hanno invece elaborato da tempo uno schema terapeutico per contrastare la malattia nelle sue fasi iniziali e sono forti del fatto che con tali terapie hanno salvato migliaia di vite (l’approfondimento: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/01/nasce-lo-schema-terapeutico-terapie-domiciliari-covid-19/). Nonostante il Senato avesse approvato, quasi all’unanimità, un ordine del giorno che impegnava il Governo a istituire un protocollo ufficiale (il nostro servizio: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/04/terapie-domiciliari-il-senato-approva-listituzione-di-un-protocollo-anti-covid/), la situazione è rimasta invariata. A tal proposito -si legge nel comunicato dell’associazione- “perché non sia dimenticato quanto scelto dal Ministro quale “soluzione alla cura precoce”, tutti i partecipanti consegneranno anche una confezione (vuota) di tachipirina, a rappresentare tutte le mancate occasioni di cura per gli Italiani che, rimasti in vigilante attesa, si sono poi aggravati”.

Foto/c-UCDL e Comitato Cura Domiciliare

Francesco Servadio

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