BOLZANO Si alza il sipario su Bolzano Danza venerdì 16 luglio al Teatro Comunale. Inaugura l’edizione numero 37 del Festival, intitolata Swan, la ‘compagnia associata’ Gauthier Dance di Stoccarda con quattro nuovissime interpretazioni contemporanee del Lago dei cigni: Swan Lakes (Sala Grande alle h. 21, capienza 50%).

A seguire nel Parco dei Cappuccini (h. 23) il site specific Swan del collettivo Kor’sia, prima tappa dell’ampio progetto dedicato dal Festival alla ‘rimessa in azione’ oggi del celebre assolo del 1907 La Morte del Cigno di Mikhail Fokin per la stella russa Anna Pavlova. Sabato 17 luglio il primo appuntamento è nella suggestiva cornice dei vigneti di Caldaro, alla Cantina Kettmeir, dove CollettivO CineticO presenta l’ipnotico Dialogo Terzo: In a Landscape, una performance con gli hula hoop e musica live firmata da Alessandro Sciarroni (Cantina Kettmeir, due recite, h. 18 + h. 20), poi si torna a Bolzano per l’attesa serata in prima italiana The Dying Swans Live Experience condotta da Eric Gauthier con i danzatori della sua compagnia (Teatro Studio alle h. 21).

Una serata a otto mani, quattro nuovi Laghi di circa venti minuti ciascuno con la Gauthier Dance, in Sala Grande per l’apertura del Festival il 16 luglio alle h. 21 (biglietti singoli € 22 con riduzioni € 16 under35, € 20 over65, € 8 corsisti BZDanza, € 3 under12). Swan Lakes promette sorprese perché Eric Gauthier quando ha commissionato a quattro autori di fama mondiale le riscritture del balletto ottocentesco di Marius Petipa e Pëtr I. Čajkovskij ha lasciato loro assoluta libertà nella scelta dei temi a cui ispirarsi dell’archetipo e nei confronti della musica. Nascono così i quattro remakes a firma dello spagnolo Cayetano Soto, della canadese Marie Chouinard, del tedesco Marco Goecke e dell’israeliano Hofesh Shechter. Il lavoro, che ha avuto la sua prima mondiale a Stoccarda lo scorso 24 giugno, è già diventato una serie tv di quattro puntante per l’emittente tedesca 3sat, che andrà in onda da fine agosto.

Apre il programma Untitled for 7 dancers di Cayetano Soto: lo spunto per questa sua ricreazione del Lago è la trasformazione uomo-animale, donna-cigno, per magia o incantesimo. Il paesaggio sonoro classico-elettronico per questa esplorazione del mito è opera del compositore e violoncellista Peter Gregson. Sulla scena un tabellone conta a ritroso il tempo durante il quale le sette danzatrici, in eleganti completi neri con trasparenze, si trasformano in cigni. Marie Chouinard ha ideato Le Chant du cygne: le Lac per otto danzatrici su una composizione elettronica originale di Louis Dufort con sentori di Čajkovskij: un pezzo ‘politico’, dal tono femminista, dove danza, musica elettronica e proiezioni video si intrecciano. Un’alternativa alla donna-uccello sofferente e abnegata dell’originale di Petipa, con in scena otto combattenti vere. Per Marco Goecke lavorare intorno al tema del Lago dei cigni non è una novità; è infatti autore di Black Swan pas de deux, composto sull’originale partitura di Cajkovskij. Questa volta però, per il nuovo Shara Nu, si affida alla musica di Björk trasportando i danzatori della Gauthier Dance sulle rive di un lago cupo, nervoso, frenetico popolato di uccelli in pantaloni neri e camicie rosa con balze.

La coreografia di Hofesh Shechter – neo “artist in residence” della compagnia di Stoccarda – per nove interpreti, chiude la serata. Si intitola Swan Cake ed è una festa di “cigni” vestiti casual che si abbandonano a un vortice selvaggio attraverso una danza vibrante e viscerale.

Al termine di Swan Lakes il pubblico potrà spostarsi al Parco dei Cappuccini (16 luglio, h. 23, ingresso gratuito con prenotazione, posti limitati) per vedere il site specific Swan ideato dal collettivo spagnolo Kor’sia nell’ambito del progetto di ‘rimessa in azione’ del celebre assolo di Anna Pavlova La Morte del Cigno. In scena Matteo de Rosa e il drammaturgo Giuseppe Dagostino per raccontare, su musica di Camille Saint-Saëns, il rapporto uomo-natura a partire dalla figura del cigno. Una riflessione sul tema realizzata attraverso un gesto condiviso dall’intera comunità, carico di empatia, simbolo di una nuova rinascita, come fu l’iconico assolo di Pavlova all’inizio del secolo scorso.

Sabato 17 luglio (h. 18 + h. 20, due recite, biglietto € 5) il festival va in trasferta a Caldaro, Cantina Kettmeir, per Dialogo Terzo: In a Landscape, lavoro firmato dal Leone d’Oro Alessandro Sciarroni per uno dei gruppi più rappresentativi dell’avanguardia italiana, CollettivO CineticO. Muove da pratiche ginnico-sportive plasmate in performance questo brano composto sull’omonima composizione giovanile di John Cage. Pezzo scritto nel 1948 per pianoforte solo (interpretato live a Caldaro da Stefano Sardi) In a Landscape di Cage è una composizione ritmica dal sapore meditativo. Il tema della circolarità cara al coreografo marchigiano, emerge qui nella pratica di abilità e virtuosismo con l’hula hoop dei cinque performer in scena.

Foto, 2021-Swan Lakes-Marie Chouinard

 

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