Alto Adige. Attività estiva, oltre 450 progetti per bambini e ragazzi

Il periodo di pausa dalla scuola, in Alto Adige, è sinonimo non solo di vacanze, ma anche di attività estive. Sono tantissimi i progetti e le attività extrascolastiche che garantiscono assistenza ai bambini e ai ragazzi nei periodi non coperti dalla scuola, principalmente d’estate. Le attività spaziano dall’informatica alle lingue, dalla danza alla musica, dallo sport alla creatività. Questi progetti offrono un importante supporto per la conciliazione tra lavoro e famiglia. “Ogni anno, numerosi bambini e ragazzi partecipano alle iniziative estive, le quali offrono momenti di divertimento, arricchimento e avventura.  Vogliamo continuare anche nei prossimi anni ad allargare l’offerta ed espandere questo importante sostegno per le famiglie” afferma l’assessora provinciale Waltraud Deeg.

Per la stagione estiva appena iniziata sono stati presentati all’Agenzia per la famiglia oltre 450 progetti da 160 associazioni ed enti organizzatori. L’offerta di attività estive è proposta da centri giovanili, organizzazioni varie, società e associazioni sportivi e culturali, che garantiscono il rispetto delle linee guida in materia di salute, igiene, protezione e misure di sicurezza. “L’equilibrio è quello di conciliare le necessità di questa seconda estate in circostanze speciali con le esigenze dei bambini e dei ragazzi, per rafforzarli e permettere loro di avere un’estate spensierata” sottolinea ancora l’assessora. Anche l’estate scorsa sono state organizzate oltre 400 iniziative alle quali hanno preso parte 71.000 persone. Le attività estive di quest’anno vengono realizzate in 106 dei 116 Comuni altoatesini e “grazie agli enti promotori, pubblici e privati – spiega Waltraud Deeg – si è potuto assicurare lo svolgimento delle attività, nonostante la crisi pandemica ancora in corso”.

Lo scorso anno il sostegno della Provincia si è concretizzato con contributi per un totale di 15,6 milioni di euro, e anche per il 2021 gli incentivi saranno consistenti. Grazie alle linee guide varate a fine aprile dalla Giunta provinciale, infatti, il contributo pubblico potrà raggiungere l’80% dei costi di personale e il 70% delle ulteriori spese. “Il sostegno alle famiglie si esprime in diversi modi – prosegue Waltraud Deeg – e anche l’assistenza estiva ne fa parte. Per questo motivo la Provincia si assume una gran parte dei costi. È importante che anche i comuni contribuiscano a rendere le tariffe a misura di famiglia”. Per i nuclei che si trovano in situazioni economiche difficili c’è la possibilità di chiedere aiuto ai distretti sociali, inoltre attraverso gli enti bilaterali vi è anche l’opportunità di accedere a sostegni specifici per i gruppi professionali.

Foto/c-ASP/Karin Leiter

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