“No al massimo ribasso e all’ipotesi di liberalizzazione dei subappalti”

Le opere pubbliche sono lente non per colpa delle PMI, bensì sugli interminabili iter dei contenziosi in sede giudiziaria che rallentano i cantieri per mesi, a volte anche anni” dichiara CNA Trentino Alto Adige: “Nell’ambito del provvedimento sulle semplificazioni, CNA Trentino Alto Adige guarda con preoccupazione alle ipotesi di liberalizzazione del subappalto e all’introduzione del meccanismo del massimo ribasso, anche in relazione alla compatibilità delle norme sugli appalti emanate negli anni passati sia dalla Provincia di Bolzano sia dalla Provincia di Trento.
“Si tratta di una visione viziata da evidente strabismo – afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA regionale – che non interviene sulle vere cause della lentezza cronica per la realizzazione delle opere pubbliche. Inoltre rappresenta un orientamento non coerente con la direttiva europea e che discrimina in modo ingiustificato la platea delle piccole imprese nella partecipazione al rilevante mercato dei contratti pubblici. I ritardi non sono di certo causati dalle PMI, che semmai sono una risorsa. I cantieri si bloccano perché, già in sede di aggiudicazione, chi è arrivato secondo o terzo può, se dotato di un valido team di legali, rallentare o invalidare la gara d’appalto, visto che il pronunciamento della giustizia amministrativa arriva dopo mesi e mesi, a volte anni. Oppure il fallimento o concordato dell’impresa aggiudicataria impedisce di proseguire. Faccio due esempi che riguardano la nostra regione: il tunnel del Brennero e il polo bibliotecario di Bolzano. Se riforma deve esserci, si abbattano i temi della giustizia e dei contenziosi giuridici”.
A giudizio della CNA gli obiettivi e le opportunità di investimento indicate nel PNRR necessitano di una cornice normativa adeguata, chiara e certa evitando di inseguire facili scorciatoie che non offrono alcuna garanzia in termini di tempistiche e qualità realizzative.
“Riteniamo urgente, sia in Italia, sia in Alto Adige e in Trentino – prosegue Corrarati – intervenire sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, uno dei punti qualificanti del codice degli appalti ma che a distanza di cinque anni è ancora gravemente disatteso. Il potenziamento delle competenze degli operatori pubblici è la vera rivoluzione copernicana in materia, mandando in soffitta il modello dell’appalto integrato per privilegiare la qualità della progettazione esecutiva. Lo stesso PNRR indica la possibilità per le amministrazioni pubbliche di assumere tecnici dall’esterno. L’esigenza di accelerare i tempi di realizzazione delle opere non può passare attraverso la liberalizzazione del subappalto, eliminando così qualsiasi riferimento alla capacità organizzativa e tecnica dell’impresa, unica garanzia per assicurare la corretta esecuzione dei lavori”.
CNA ritiene che “si debba favorire il reale coinvolgimento del mondo della micro e piccola impresa nel mercato degli appalti pubblici intervenendo con misure specifiche come la maggiore suddivisione dei lotti e meccanismi per valorizzare le imprese del territorio. L’evidenza degli ultimi dieci anni mostra che l’aumento medio del 70% del valore dei lotti ha fatto lievitare il contenzioso e allungato i tempi di realizzazione. Le micro e piccole imprese non sono un ostacolo, anzi rappresentano un prezioso strumento per un mercato più efficiente”.

In Foto, Claudio Corrarati

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