“eco”, Pietro Babina in dialogo con Nazario Zambaldi

Venerdì 21 maggio viene presentato ufficialmente – online alle ore 18 sui canali social dell’associazione culturale – il programma annuale di TEATRO PRATIKO intitolato “eco“: l’attività nella sede di Merano presso il Centro per la Cultura denominata Centro Teatro; quella nel co-working space “Macello” di Bolzano con i progetti del nuovo triennio intitolato “Bene Comune”; la ripresa in estate del NoN festival laboratorio “sul confine” avviato nel 2014 per riabitare gli spazi naturali e quelli in abbandono al passo Mendola e poi diffusosi sul tema “memoria”.

Il titolo di quest’anno, “eco“, riprende il titolo di un progetto svolto alcuni anni fa nelle scuole della Provincia da Nazario Zambaldi con il regista Pietro Babina: è l’acronimo di Electronic Cooperation Online. Queste esperienza preparava attraverso la creazione di dialoghi online la drammaturgia per allestimenti teatrali e cinematografici con ragazze e ragazzi. L’idea era e rimane quella di creare un training esperienziale per interpretare in senso creativo – anziché passivo e solitario – la realtà mista contemporanea, tra digitale e analogico, realtà materiale e aumentata, per tradurre in possibilità di vero potenziamento integrato le risorse online e offline.

Evidente quindi in questi tempi di pandemia – e dopo che questi percorsi hanno dato origine a sviluppi nella ricerca anche in sede universitaria – che quell’esperienza possa preparare in particolare le nuove generazioni a un’efficacia multimediale e multidimensionale, efficacia nella costruzione di un mondo reale…

Eco” richiama però anche le altre declinazioni cui l’attività dell’associazione, diretta da Nazario Zambaldi, si rivolge: “eco” come ambiente con laboratori e produzioni che si focalizzano sullo spazio di relazione tra le persone; eco come “memoria” a partire dal 2021 che sembra dover recuperare il 2020 appunto come un’eco, una memoria che è sempre rielaborazione nel presente anziché rimozione; “eco” sonora, con progetti rivolti all’ambito della ricerca sui suoni in una fase di ridondanza delle immagini e degli schermi.

Momento di sintesi è la prima messa in scena teatrale del progetto pluriennale POLIS, iniziato nel 2016, con il sottotitolo “the city is no longer, we can leave the theater now” (la città non c’è più, possiamo lasciare il teatro ora), citazione dall’architetto-filosofo Rem Koolhaas. Il progetto anticipava molti dei temi divenuti eclatanti in questo periodo.

POLIS sarà in scena il 10 giugno al teatro Puccini, dopo aver attraversato nei primi tre episodi (Babel City, Panoptic City, Generic City – con performance e laboratori anche a Berlino e in Grecia) scuole, spazi pubblici, centri richiedenti asilo, teatri e musei come il MACRO di Roma.

I primi tre episodi – Babel City: il fantasma della velocità, Panoptic City: il paradosso del consumo, Generic City: lo spettacolo di un effetto – nella versione sonora, “radiofonica”, realizzata nei mesi scorsi, si possono ascoltare online sul canale YouTube “META”: https://www.youtube.com/user/MetaCRATere.

Il 22 maggio, al Centro per la cultura di Merano dalle 16 alle 18, andrà in scena l’ultimo episodio: “Junk City: la crisi della percezione”. Installazione per luci e voci con Mamadou Dioume, Flora Sarrubbo, Valentina Vizzi, Valentina Parisi, Alessio Kogoj.

Il 29 maggio alle 16 POLIS sarà ospite a Milano dello spazio Stecca 3.0, al centro del quartiere Isola, con l’episodio “Generic City”, per l’organizzazione dell’associazione Tempo Riuso.

Il 10 giugno, lungo l’intera giornata, si svolgerà un allestimento al Teatro Puccini di Merano che riporterà le azioni tenute nei giorni precedenti negli spazi aperti della città (Babel City), Centri commerciali a Bolzano e Merano (Panoptic City) Macello (Bolzano) e Centro giovanile Tilt! (Generic City).

Attori e attrici coinvolti, insieme a Mamadou Dioume già attore di Peter Brook e formatore oltre a regista lui stesso, nel ruolo dell’Architetto, saranno: Flora Sarrubbo, Alessio Kogoj, Federica Garavaglia, Mauro Milone, Gabriele Scarpino, Valentina Parisi, Valentina Vizzi. Per la parte video e collaborazione alla drammaturgia: Barbara Weigel.

Per la parte sonora: Stefano Bernardi. Regia e messa in scena: Nazario Zambaldi. Testo originale: Paul Pourveur

Inoltre, sempre il 21 maggio, alle ore 16 presso il Centro per la Cultura, per festeggiare la ripresa delle attività dal vivo: “Hänsel und Gretel”, co-produzione del 2021, con Alessio Kogoj e Giacomo Anderle, per I Teatri Soffiati.

Hänsel und Gretel 

Spettacolo di teatro, oggetti, musica e racconto

Al limitare del bosco viveva una famiglia di taglialegna. Erano così poveri che un giorno i genitori decisero di portare nel bosco i propri figlioli e di abbandonarli. I due bambini si chiamavano Hänsel e Gretel. E adesso che fare? Si chiedevano i due bambini. Hansel aveva raccolto nelle tasche tanti sassolini bianchi e li aveva seminati sul sentiero per ritrovare la strada di casa…

Hänsel und Gretel, racconto del focolare e del folklore alpino è uno spettacolo fedelissimo all’ambientazione e alle vicende raccontate dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm. Spettacolo d’arte di forte tensione emotiva, divertente, denso di suspense ed avventura viene vissuto sulla scena da due attori: uno alle prese con l’impianto narrativo e musicale è un’ombra appena visibile, mentre il secondo è il compagno di viaggio e giochi a fianco dei giovanissimi spettatori. A lui è affidato il compito di ricreare le azioni, le figure, le voci e i colpi di scena della celebre fiaba con l’aiuto di oggetti, mascheramenti e magie.

(Durata circa 45 minuti circa)

Produzione, ideazione e organizzazione I Teatri Soffiati – Iniziativa realizzata con il contributo di Fondazione Caritro e Comune di Trento. In collaborazione con Teatro Pratiko, Finisterrae Teatri, Compagnia delle Nuvole, Promart, Ariateatro, Portland, Ubik Trento

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