Recovery Plan, capitali da destinare ad opere territoriali come la variante alla Statale 12 di Bolzano e le reti digitali

“Far ripartire rapidamente le infrastrutture e i lavori di manutenzione, prorogare il Superbonus 110% almeno fino al 2023, semplificare le procedure per l’affidamento lavori, coinvolgere maggiormente il sistema delle micro e piccole imprese. Anche la variante alla Statale 12 di Bolzano entri nel Recovery Plan provinciale”. CNA Trentino Alto Adige condivide le richieste illustrate dal presidente della CNA, Daniele Vaccarino, sulla missione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, specificando le attese territoriali.

 “Chiediamo – spiega il presidente di CNA regionale, Claudio Corrarati – maggiore attenzione verso la piccola impresa per valorizzarne non solo il ruolo economico ma anche quello sociale. Ribadiamo l’importanza del Superbonus 110% per accelerare la riqualificazione energetica degli edifici ed rinnoviamo la richiesta di prorogare la misura almeno fino al 2023”.

“I provvedimenti del Recovery Plan – aggiunge Corrarati – dovrebbero servire a rilanciare il Paese e i territori, anche a misura di piccola e media impresa, oltre che a puntare su infrastrutture primarie e secondarie. Anche in Alto Adige e in Trentino la destinazione dei fondi dovrebbe puntare su questi concetti base. È prioritario che una parte di questi investimenti incida sulla digitalizzazione del territorio con infrastrutture efficaci e veloci, ma che sostenga anche interventi infrastrutturali che permettano alle aziende di spostarsi agevolmente e rapidamente. Per esempio la variante della Statale 12 in galleria a Bolzano dovrebbe essere nella lista degli interventi”.

Per la CNA inoltre è troppo ravvicinata la scadenza al 31 luglio prossimo della deroga al Codice degli appalti per semplificare l’affidamento dei lavori nel cosiddetto sotto soglia.

“In materia di appalti – argomenta Corrarati – una seria analisi va fatta. Alla ripartenza dell’economia non deve esserci un arrembaggio alle gare con il rischio che le aziende locali rimangano fuori dai giochi, ma è necessario agire sulla dimensione dei lotti per agevolare la partecipazione delle imprese del territorio. La crisi ha messo in evidenza la necessità di agire per la ripartenza seguendo il concetto di filiera corta, sperimentando soluzioni coraggiose che cambino il paradigma attuale dell’aggiudicazione degli appalti”.

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