Giornata mondiale della Donna, fatti concreti e testimonianze ricorda Roberta Mattei

Il 1975 è stato definito dalle Nazioni Unite come l’Anno Internazionale delle Donne e l’8 marzo di quell’anno i movimenti femministi di tutto il mondo hanno manifestato per ricordare l’importanza dell’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne. Da allora in tutto il mondo con una serie di iniziative si sensibilizza verso le pari opportunità, retribuzioni più alte, condizioni lavorative migliori e contro la discriminazione delle donne.
Quest’anno la Giornata della Donna assume una rilevanza particolare, non solo per i tanti anni che le donne attendono un mondo con più pari opportunità, bensì anche a causa della pandemia da Coronavirus, che impone alle donne molti sacrifici e che ha indotto una retromarcia per quanto attiene i diritti della donna.
È svanito l’eco dell’applauso dai balconi, ora devono seguire i fatti al fine di rafforzare i diritti di tutte le donne e dare vita a una società più ugualitaria. Didattica a distanza, o homeschooling, lavoro da casa, o homeoffice, abbinati al lavoro domestico quotidiano di tutte le donne, anche per le professioni di una certa rilevanza, hanno evidenziato che senza queste eroine il sistema collasserebbe a scapito dell’intera società.
Siccome anche a Bolzano la situazione non è per nulla diversa, la Commissione provinciale pari opportunità presieduta dall’avvocatessa Ulrike Oberhammer invita i media dell’Alto Adige a partecipare all’azione di lunedì 8 marzo con una informazione particolare sulle donne ed il loro contributo a favore della nostra società. Come riferito da Oberhammer, sono molte le possibilità di aderire all’invito. Per esempio si potrebbero pubblicare testi completamente al femminile ovvero rispettando i generi nel linguaggio, stendere comunicati su donne impegnate in professioni particolari, scegliere brani musicali di compositrici e cantautrici o trasmettere degli speciali con e per donne.
La Commissione provinciale pari opportunità, di cui fa parte anche una nostra cara sostenitrice, Roberta Mattei, titolare del Café Mattei in piazza Parrocchia di Bolzano, è un’istituzione centrale per la tutela dei diritti delle donne. Ma certamente non basta la Commissione per portare avanti questa importante istanza. Come ricorda Roberta, che è abituata a tradurre in atti concreti nella vita quotidiana quella che ritiene essere una missione, bisogna essere disposti anche a fare dei sacrifici. Roberta rammenta – a puro titolo di esempio – di aver sempre assunto donne nel suo locale. Praticamente la donna si accolla tutto – sottolinea Mattei – sia il lavoro, che l’impegno di casa, la spesa, la cura dei figli, nonché l’assistenza dei genitori anziani talvolta ammalati. Per quasi un anno durante il pomeriggio ho tenuto la figlia della mia dipendente per permetterle di venire a lavorare nel mio Café. Bisogna darsi una mano, fare rete, e trovare il tempo per aiutare chi è in difficoltà – conclude Roberta.

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