Elogio Club sandwich, un piatto sottovalutato

Il primo a realizzare un Club sandwich (o Club-House Sandwich), pare, fu John Montagu, IV conte di Sandwich, nato il 3 novembre 1718 nell’omonima cittadina del Kent, in Gran Bretagna. Diplomatico ed ammiraglio, dopo aver studiato all’Eton College e al Trinity College di Cambridge si insediò alla Camera dei Lord. Nel corso della sua carriera fu sospettato anche di corruzione e la sua morale privata dette scandalo. Ebbe, infatti, molte amanti e in seconde nozze sposò una cantante d’opera, Martha Ray, che sarà uccisa da un corteggiatore geloso nel 1779.
Tra vita pubblica e vita privata dunque lord Sandwich era sicuramente un uomo molto impegnato per questo sembra che per nutrirsi, senza abbandonare la sua scrivania abbia inventato il panino che prende il suo nome. I maligni dicono che in realtà Montagu inventò il pasto per non allontanarsi dal tavolo da gioco e continuare a sfidare gli altri nobili senza doversi fermare un attimo.
L’idea, pare nata negli anni ’60 del Settecento, venne subito apprezzata dagli amici del conte di Sandwich, tanto che molti cominciarono a ordinare “lo stesso piatto che sta mangiando Sandwich” così da associare il nome del nobile a quello del panino.
Ma l’usanza di infilare del cibo in mezzo a due fette di pane era in usa già nell’antica Roma, dove consumare una pagnotta “bianca” significava essere un cittadino dell’urbe, con tutti i diritti che questo status veicolava. Ed è proprio nella città eterna, precisamente a via Panisperna che, all’interno dell’antico quartiere della Suburra, sembra essere nata l’usanza di consumare il pane con qualcos’altro in mezzo: da qui spiegata l’etimologia del nome della strada, formata dalle parole Panis ac perna. I panini al mosto e prosciutto cotto nell’acqua di fichi secchi erano molto graditi, soprattutto dalle persone che animavano senza sosta le strade della città e che dovevano rifocillarsi velocemente per tornare alle loro attività.
La storia del panino passa anche attraverso il genio rinascimentale di Leonardo Da Vinci il quale, oltre ad essere pittore, scultore, architetto, ingegnere, matematico, anatomista, musicista e inventore, era anche appassionato di arti culinarie. All’interno del suo “Codex Romanoff” sono inseriti, oltre a bozzetti su armi e macchine, una lunga serie di arnesi e ricette da cucina, tanto da spingere lo.
Il genio toscano, nelle insolite vesti di chef del “Signor Lodovico” il Moro, tra le istruzioni per preparare un infuso di lattuga o delle creste di gallo ornate di mollica di pane, inventa un antesignano del tramezzino non riuscendo però a trovargli un nome: “Pensavo di prendere una fetta di pane e metterla fra due pezzi di carne: ma come posso chiamare questo piatto?
In Italia questo panino a più strati è conosciuto con il nome di tramezzino e deve l’appellativo a Gabriele D’Annunzio. Lo scrittore, è risaputo, amava molto trovare nomi incisivi e particolari per ciò che lo circondava. Insomma, un pubblicitario vero e proprio. Ricordiamo infatti che sono state sue invenzioni i nomi La Rinascente, Amaro Montenegro e biscotti Saiwa, nomi che tuttora vengono usati nel gergo comune. L’estro di D’Annunzio ha pensato al nome tramezzino per denominare questo panino da consumare tra un pranzo e l’altro. Come uno spuntino a metà strada tra colazione e pranzo o cena.
La nascita vera e propria della tradizione italiana risalirebbe invece a un antico caffè di Torino, situato in piazza Castello. Nel 1925 sarebbe stato infatti il caffè Mulassano il primo a servire alla sua clientela una versione italiana del sandwich inglese, sempre di forma triangolare ma leggermente più grande e senza crosta. Il quel locale vi è perfino una targa, a memoria.
Nel luglio 1936, il giornale La Cucina Italiana scrive la prima ricetta ufficiale del tramezzino.
Oggi i sandwiches sono preferibilmente serviti nelle varie ore del giorno o nei buffet, non si usa quasi più servirli come antipasto. Famosi erano quelli dell’Harry’s Bar di Cipriani a Venezia. I sandwich si confezionano con pan carré bianco o altro pane dalla mollica morbida. I principali sono:
– sandwich per antipasto o per buffet freddi;
– sandwich alla francese e all’italiana, costituiti semplicemente da normali panini imbottiti con Uno o più alimenti;
– sandwich all’americana, simili a quelli classici per antipasti, composti da vari strati e costituiti da cibi delle qualità più disparate.
Ecco una delle tante ricette del Club sandwich (o Club-House Sandwich)

– 3 fette di pancarrè tostato e senza crosta esterna;
– 2 fette di bacon tostato o soffritto;
– julienne di pollo o tacchino bollito e condito;
– maionese e burro;
– 1 pomodoro maturo;
– julienne di lattuga.

È costituito da due strati di farcitura e da tre di pane.
Procedimento: si tosta il pan carrè e lo si imburra. A parte si prepara una miscela di ritagli di carne di pollo mescolati con maionese densa e insaporita con paprica. Si friggono due fette di bacon, si affetta un pomodoro maturo e della lattuga tagliata a julienne. Si dispone su un piatto la prima fetta di pane spalmata di burro e maionese, si ricopre con la lattuga e con il pollo legato con la maionese; si copre con la seconda fetta di pane, su cui si spalma uno strato di maionese, un po’ di lattuga e le fette di bacon. Si copre con il pomodoro affettato, accompagnato da maionese. Si chiude con il terzo pezzo di pane ricoperto da una fetta di pomodoro. A conclusione s’infilzano 4 lunghi stecchini, si preme leggermente in superficie e s’imprimono 2 tagli in diagonale per ottenere 4 parti triangolari.

E buon appetito!

Raoul Ragazzi

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Raoul Ragazzi

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