Il quotidiano “France Soir” premia i “medici in prima linea”

Importante riconoscimento assegnato al collettivo di medici base, denominati “medici in prima linea”, i quali si sono uniti “per difendere la libertà di prescrivere l’idrossiclorochina davanti al tribunale amministrativo nei confronti dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), nel trattamento domiciliare precoce del Covid-19”. Ad avere indetto il “premio speciale”, per le attività svolte con merito nel 2020, è stato il quotidiano francese “France Soir”, che ogni anno gratifica personalità francesi e straniere distintesi per il loro impegno a favore della società. È stato perciò deciso di assegnare lo “special prize” a quei medici che, dallo scorso mese di marzo, confrontandosi tra loro via chat, hanno curato a domicilio i pazienti affetti da Covid-19: si ricorda che l’iniziativa partì in Lombardia dal gruppo del dott. Andrea Mangiagalli e da altre centinaia di medici, in tutta la penisola, tutti assistiti dall’avvocato del Foro di Napoli, Erich Grimaldi, i quali sono giunti fino al Consiglio di Stato per sostenere la libertà prescrittiva dell’idrossiclorochina, quale cura off-label per il coronavirus. Nelle scorse settimane la Terza Sezione del Consiglio di Stato si è espressa favorevolmente, dando ragione agli specialisti, difesi dal legale Grimaldi. Il “France Soir” ha motivato così l’assegnazione del riconoscimento: “Una chat di medici su Whatsapp è il più coraggioso canale di terapia domiciliare anti Covid, nell’assenza dei protocolli degli enti regolatori”. L’avvocato Grimaldi, che nel frattempo ha fondato un Comitato di scopo per chiedere subito l’applicazione di un protocollo uniforme per il trattamento domiciliare, in fase precoce, nonché l’implementazione delle Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), non nasconde la sua soddisfazione: “Siamo davvero onorati del riconoscimento, anche perché in Italia pochi hanno dato risalto al lavoro di questi straordinari medici”. Inoltre il legale sottolinea: “Il loro, il nostro obiettivo è stato solo e sempre quello di aiutare gli italiani a guarire dal Covid-19, sostenendo il fondamentale diritto e dovere dei medici di prescrivere farmaci utili a sconfiggere la malattia, in scienza e coscienza, onorando il giuramento di Ippocrate. Purtroppo, per sostenere tali ragioni, sono state condotte in tribunale delle battaglie che potevano essere evitate. Questi medici hanno salvato vite e continueranno a farlo, utilizzando approcci terapeutici, ma in fase precoce, conseguenza dell’esperienza e delle evidenze dei territori”.

Francesco Servadio

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