Emergenza Covid e aumento delle dipendenze patologiche

Di Albana Loka

In questo articolo vorrei sottoporre alla vostra attenzione una riflessione relativa ad alcuni effetti psicologici di questo periodo di emergenza. Chi avrebbe mai potuto immaginare un blocco così brusco nelle nostre vite frenetiche e che ci saremmo trovati a fare i conti con un nemico invisibile? Quante paure, ansia, senso di smarrimento, solitudine, noia, nostalgia, tristezza…  Sono emozioni che tutti abbiamo provato ma che, in particolare nelle persone più fragili, hanno avuto conseguenze importati. Mi riferisco soprattutto alle persone con dipendenze comportamentali (come il gioco d’azzardo, internet, la pornografia, lo shopping etc.) e a coloro che si rifugiano nelle sostanze per affrontare le emozioni difficili.

In primis, cosa sono le dipendenze?

Nell’idea comune, la dipendenza patologica rischia di essere associata il più delle volte solo al tossicodipendente o alle droghe illegali. In realtà il concetto è molto più ampio e diffuso e coinvolge categorie di abuso accettate socialmente. Ne sono un esempio la dipendenza da alcol e gioco d’azzardo, che vanno ritenute allo stesso modo potenzialmente invalidanti e mortali.

Le dipendenze patologiche si dividono in due categorie:

  • Dipendenza da sostanze (alcool, cocaina, cannabis e sostanze illegali…);
  • Dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo patologico, dipendenza da internet, cibo, shopping, Tecnologiche…).

Queste dipendenze possono colpire tutte le categorie sociali e culturali e prevedono una specifica sintomatologia caratterizzata in prevalenza da:

  • Un bisogno incontrollabile di assumere la sostanza o mettere in atto un comportamento in modo continuativo, nonostante le pesanti conseguenze negative (CRAVING);
  • La diminuzione progressiva dell’effetto di una sostanza o di un comportamento, il bisogno di aumentare la dose per raggiungere l’eccitamento desiderato (ASSEUFAZIONE);
  • L’interruzione di assunzione di sostanza o messa in atto di un comportamento che determina sintomi di squilibrio, sofferenza e alterazione psicofisica (ASTINENZA).

La sostanza da assumere o il comportamento ricercato diventano centrali nell’esistenza dell’individuo, che di fronte a qualsiasi momento di disagio trova in essi un rifugio sicuro.

Il disagio delle dipendenze

Entrambe le categorie di dipendenza (da sostanza o da comportamento) manifestano una sintomatologia cronica, persistente e ripetitiva, che segue un andamento ciclico e di cui la persona non riesce a fare a meno. Due sono le spinte verso l’illusione dell’autocura: fuga dal dolore e ricerca del piacere. Concluso il piacere riemerge lo stato di tensione e il bisogno di alleviarlo nuovamente dando vita al circolo vizioso della dipendenza, fisica e psicologica. Questo può arrecare gravi conseguenze all’individuo in tutte le sfere della sua vita: medica, sociale, lavorativa, economica e familiare.

Per questo motivo la situazione che stiamo passando non rappresenta un fattore di rischio solo per le persone che hanno dipendenze ma anche per le persone che si trovano in una situazione di malessere legate a momenti di fragilità – soprattutto nel periodo attuale, in cui siamo privati di relazioni di CON-TATTO con le altre persone. La relazione interpersonale, infatti, è una delle cure più efficaci per il dolore umano.

Il settore del gioco d’azzardo in Italia sta registrando una crescita delle giocate sui casinò games (soprattutto il poker) e un sensibile aumento delle scommesse virtuali su eventi simulati al computer. In Italia l’Agimeg parla ad esempio di un +123% della spesa per il poker nella sua versione a torneo a marzo 2020 rispetto allo stesso mese dello scorso anno e di un +88,7% per il poker in modalità cash, mentre la spesa per i casinò online ha registrato una crescita del +29,5%.

Un’indagine condotta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa ha riportato che tra i profili virtuali aperti negli ultimi mesi, l’11% è stato aperto da giocatori che non avevano mai giocato online. Solo nel mese di marzo i nuovi conti di gioco aperti sono aumentati del 35% rispetto a quelli di febbraio.

Uno studio pubblicato a ottobre 2020 sulla rivista scientifica Java denuncia un aumento dell’uso di alcolici negli Stati Uniti dall’arrivo del Covid. Il fenomeno è purtroppo confermato anche in Italia, con un aumento del 15% di nuovi pazienti alcol dipendenti e un 20% di ricadute.

Possiamo inoltre aspettarci che il disagio dei dipendenti patologici presenterà un conto elevato in termini umani, sanitari, sociali, economici e penali.

Uno dei vantaggi che questa esperienza drammatica potrebbe portare in futuro è il fatto che le persone si avvicinino ai servizi di cura tramite il contatto online. Questo consentirebbe infatti, soprattutto a coloro che già hanno difficoltà nel chiedere aiuto, di abbattere i propri sentimenti di vergogna e di giudizio.

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