Coronavirus. Chiusure differenziate in tutta Europa, la Svezia continua ad essere la più permissiva

Non solo in Italia il governo ha predisposto misure di contenimento più stringenti durante il periodo natalizio a causa della pandemia, anche in altri Stati europei i governi hanno adottato delle misure più o meno rigorose. In Austria da domani, 26 dicembre al 17 gennaio dell’anno venturo i negozi, i bar, i ristoranti e gli alberghi resteranno chiusi. Non saranno neanche concessi i servizi alle persone. Tuttavia le imprese saranno rimborsate con un indennizzo del 50% della perdita del fatturato.
È interessante che da ieri sono aperti gli impianti di sci, cosa impensabile per ora in Italia. Nella Repubblica delle Alpi fino al 24 gennaio rimarranno anche in vigore limitazioni per quanto concerne l’uscita, salvo comprovati motivi come lavoro e sport e altre ragioni valide. Inoltre, in Austria è previsto un test di massa analogo a quello dell’Alto Adige e della Slovacchia. Coloro che si sottoporranno al test entro il 18 gennaio potranno uscire prima e accedere così ai negozi e locali aperti.
In Germania le chiusure sono state imposte già dallo scorso 16 dicembre. Queste resteranno in vigore fino al 10 gennaio. In tutta la Repubblica federale sono stati chiusi tutti i negozi, tranne quelli che vendono prodotti di prima necessità. Inoltre il Governo ha imposto la chiusura dei bar, dei ristoranti, degli alberghi e dei saloni di bellezza. Qui lo Stato elargisce importanti aiuti economici alle aziende costrette a chiudere, a seconda della situazione fino al 75 % del fatturato e un contributo per i costi fissi fino a 500.000 € mensili. Le autorizzazioni circa l’uscita variano da regione a regione. In linea generale non dovranno incontrarsi più di due nuclei famigliari, in ogni caso non più di cinque persone, senza contare i minori fino ai 14 anni.
In Italia, come noto, dal 24 al 6 gennaio i bar e i ristoranti resteranno chiusi, mentre i negozi potranno aprire dal 28 al 30 dicembre e il 4 gennaio. Solo nei giorni d’apertura dei negozi varrà la regola “arancione”, altrimenti quella della zona rossa con i relativi obblighi.
In Alto Adige, benché territorio italiano, varrà una regolamentazione particolare in funzione dell’ultima ordinanza firmata dal Presidente della Provincia autonoma. Qui ci si potrà spostare senza autocertificazione in tutta la provincia durante tutto il periodo delle feste, vale a dire dal 24 dicembre al 6 gennaio. A differenza del restante territorio nazionale, in Alto Adige non varranno le regole dei territori “arancioni”, così neanche dal 28 al 30 e neppure il 4 gennaio apriranno i negozi per la vendita dei prodotti che nel resto d’Italia invece potranno essere venduti. Resteranno comunque aperti numerosi negozi che vendono prodotti considerati di prima necessità.
In Francia dopo le chiusure severe dell’autunno, ora sono stati riaperti i negozi e gli alberghi, mentre resteranno chiusi fino al 20 gennaio i bar e i ristoranti. Il Governo francese ha elaborato un pacchetto finanziario per gli imprenditori colpiti dalle misure di portata miliardaria. Comunque non paragonabile alle misure di sostentamento tedesche. Dal 15 dicembre scorso i francesi si possono muovere liberamente, salvo nelle ore notturne, esattamente dalle 20 alle 6, ore di coprifuoco.
Anche in Svizzera dallo scorso 22 dicembre sono in atto misure più restrittive, comunque meno dure che negli altri Paesi europei. Nel Paese elvetico resteranno in vigore fino 22 gennaio. I negozi resteranno tutti aperti fino alle 19, i bar e i ristoranti invece hanno dovuto abbassare le serrande. Nei Cantoni con una situazione epidemiologica meno pesante sarà possibile allentare le misure. In tutta la Svizzera è possibile spostarsi senza restrizione alcuna persino di notte. Gli incontri privati sono possibili con un numero massimo di 10 persone bambini compresi. Il Governo centrale comunque consiglia l’incontro di non più di due nuclei famigliari.
Anche in Svezia non vale più un “libera tutti”, ma un limite, per quanto minimo, è stato posto dal Governo. Nei ristoranti non possono sedersi più di quattro persone ad ogni tavolo, dove dalle 20 in poi non vengono più servite bevande alcoliche. I negozianti sono invitati a contingentare il numero massimo dei clienti presenti. La Svezia comunque continua ad essere contro ogni forma di chiusura generalizzata.

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