Philipp Achammer a Confesercenti Alto Adige: ”Punto a riaprire tutte le attività lunedì

Incontro via zoom oggi pomeriggio tra i vertici di Confesercenti Alto Adige e l’assessore provinciale competente Philipp Achammer. Un’occasione per un confronto a 360 gradi e la notizia di una possibile e vicina riapertura di tutte le attività già lunedì senza aspettare il doppio scaglione al 4 dicembre.  
La situazione per il commercio è veramente seria – ammette Achammer – e quello che preoccupa di più sono le incertezze per l’imprenditore. C’è ansia, c’è paura e lo capiamo. Tutti noi come comunità abbiamo una responsabilità importante per il futuro. Questa è la premessa iniziale”. L’assessore si è anche detto stupito dalla differenza con il Trentino. “Mi chiedo come abbiamo fatto ad arrivare a questo margine. Davvero per me rimane un interrogativo difficile da comprendere”. Una situazione che ha portato alle chiusure generali. “Inizialmente ero contrario in giunta a questo sviluppo perché stavamo assumendo una posizione più rigida rispetto a quelle che erano le indicazioni statali. Purtroppo siamo arrivati ad un punto necessario”.  
Il margine di scostamento dai Dpcm nazionali è un nodo fondamentale in questo momento. “I primi giorni dei nuovi Dpcm noi ci siamo discostati con scelte più estensive per esempio sui bar” dice Achammer. “Possiamo certamente allontanarci in nome della nostra autonomia ma anche in ragione del fatto che il presidente Arno Kompatscher è anche commissario per l’emergenza”. Il destino di tutti i negozi (compresi quelli al dettaglio), bar, ristoranti e scuola media è in mano al Comitato Tecnico Scientifico altoatesino. “I numeri migliorano. Conto di riuscire a riaprire tutto lunedì con apertura fino alle 18 per bar e ristoranti senza creare degli scaglioni. Con un tessuto formato da piccoli imprenditori e commercianti come il nostro ogni giorno di chiusura fa correre rischi molto grandi. I numeri del commercio digitale stanno crescendo enormemente e parliamo di organismi che non hanno ricadute significative sul territorio. Corriamo anche il rischio di cambiare l’abitudine all’acquisto nei negozi. Nelle prossime settimane faremo una campagna molto battente per ribadire l’orgoglio per i nostri negozi e per il nostro tessuto commerciale. Ciascuno di noi con le sue scelte per i regali di Natale ha questa responsabilità e deve tenerne conto. Ci vuole unità”. Sarà importante, però, permettere di aprire la domenica come tradizione d’Avvento. “Assolutamente sì, sette giorni su sette e con orario più esteso possibile. È anche una misura per evitare assembramenti”. Molto difficile, invece, pensare ad iniziative promozionali a dicembre come un Black Friday in salsa altoatesina. “Abbiamo una legge provinciale sul commercio che purtroppo ci impone dei limiti molto più rigidi”.
Un altro punto di discussione è stata la riapertura dei mercati rionali. “Importantissimo permettere di tornare alla vendita dell’alimentare e non solo – specifica il delegato al commercio ambulante Maurizio Albertin – ma sarebbe anche opportuno fare una verifica sui pagamento dell’occupazione del suolo pubblico che rischia di portarci al saldo di un’imposta senza aver usufruito del servizio”. “Lunedì riapriremo sicuramente l’alimentare – continua Achammer – e stiamo valutando per la riapertura generale. Aggiungerei che non ci deve essere nessuna preoccupazione di perdere la presenza per quest’anno mentre sulle imposte di occupazione suolo pubblico siamo già in trattativa con i Comuni”.
“Solo questo weekend – puntualizza il direttore di Confesercenti Mirco Benetello – 83 milioni di euro andranno nelle casse dei grandi player dell’e-commerce. Sono soldi che non recupereremo più purtroppo. Di questo dobbiamo tenerne conto”. “Aprire lunedì o venerdì – interviene la vicepresidente di Confesercenti Elena Bonaldi – sembra una questione di pochi giorni ma in questo preciso momento dell’anno è per noi essenziale. Tanti di noi non possono sopportare ancora molto e parliamo davvero di margine di giorni”. “La popolazione ha dato un meraviglioso segnale con la partecipazione allo screening – l’intervento del presidente della categoria commercio fisso Andrea Bressan – e adesso siamo pronti a fare un passo in avanti. Sul fronte della lotta alla digitalizzazione forse sono ipotizzabili interventi di sostegno ed incentivo economico al commercio di vicinato”. “Dire alla gente che il vicinato conta è importante – risponde Achammer – ma dobbiamo anche pensare a come consentire al nostro commercio di vendere in modo digitale con un portale magari dedicato”.
Un importante passaggio affrontato è stato quello degli aiuti. “Stiamo prevedendo – spiega Achammer – di convertire i decreti Ristori aggiungendo qualcosa dove siamo stati più severi o dove non arrivano le misure nazionali. I tempi tecnici ci impediscono di farlo a dicembre ma ci rendiamo conto che l’aiuto maggiore in questo momento sia poter lavorare. Abbiamo purtroppo coscienza che ci sarà qualche fallimento perché ci rendiamo conto del rischio ma lavoriamo ogni giorno per evitarli tutti”.
 “Gli agenti di commercio – le parole della referente Fiarc Monica Franch – sono in difficoltà perché eslcusi dai Ristori e congiunturalmente bloccati. Chiediamo si tenga conto anche di questa difficoltà”. Il punto di vista dei gestori di carburanti è stato riportato dalla referente e vicepresidente Emanuela Passerini. “Abbiamo avuto cali fino al 90% e ci siamo sempre stati ma non c’è stata attenzione nei nostri confronti. I 152 distributori in provincia sono una notevole risorsa”. “Credo sia assolutamente necessario porre maggiore attenzione su questi temi – ammette Achammer – ma sarà possibile dare risposte più precise più avanti”.

In foto, Mirco Benetello, direttore Confesercenti Alto Adige

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