Parrucchieri ed estetisti, CNA dice no a nuove restrizioni

“Evitare restrizioni per acconciatori ed estetiste, perché assicurano massimo rispetto di norme e protocolli. A rischio la tenuta delle imprese e un favore all’abusivismo. Molta preoccupazione per la tenuta dell’economia: necessari aiuti selettivi e localizzati”. Lo sostiene la CNA Trentino Alto Adige.

“Il protocollo per il settore benessere e cura della persona elaborato a Bolzano, il primo in Italia, con il contributo fondamentale di CNA e degli associati del settore – argomenta Claudio Corrarati, presidente della CNA regionale – ha dimostrato di essere applicabile e molto efficace: non risultano contagi nei nostri saloni, né tra i titolari, né tra i collaboratori, né tra i clienti. Inoltre, la piaga dell’abusivismo è in continua espansione anche in Trentino Alto Adige nel settore dei servizi alla persona. Gli ultimi dati Istat confermano il dilagare di un fenomeno che mette a repentaglio la salute dei cittadini e la tenuta degli operatori che rispettano le regole, tanto più in questa fase di emergenza sanitaria nell’assicurare l’osservanza dei protocolli”.

Nel 2018 il tasso di irregolarità di acconciatori e centri estetici in Italia risultava pari al 27,1%. Si tratta del valore più alto osservato tra i vari settori e che supera di gran lunga quello medio nazionale (14,2%).

“Le imprese regolari del settore – sottolinea Corrarati – sono oggi chiamate a convivere con l’esercizio abusivo della professione. Il lockdown tra la fine di marzo e la prima metà di maggio ha messo in fortissima difficoltà le attività che riguardano la cura e il benessere della persona che risultano essere tra quelle maggiormente colpite dalla pandemia, essendo state tra le prime a chiudere e le ultime a riaprire. L’abusivismo, oltre a mettere a repentaglio la salute dei clienti e a vanificare lo sforzo collettivo di contenere il contagio, getta discredito sulle imprese che operano nel rispetto della legalità. Anche per questo motivo va evitata a tutti i costi la possibilità di una seconda chiusura delle imprese del settore che dimostrano quotidianamente di operare con il massimo rispetto e rigore delle norme e dei protocolli di sicurezza”.

In generale, secondo la CNA regionale, “le chiusure localizzate per evitare eventuali blocchi totali devono essere supportate da misure di aiuto, nuove e anch’esse localizzate. Non più aiuti verticali su macrocategorie, ma aiuti economici a chi, in una zona, in un paese, in una città viene chiuso rispetto ad altri che rimangono aperti”.

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