In Alto Adige non vi sarà un inasprimento delle regole attualmente in vigore per combattere la diffusione del Coronavirus. Lo ha deciso oggi la Giunta provinciale, al termine di una discussione che ha riguardato non solo le misure contenute nel nuovo Dpcm varato dal governo nazionale, ma anche l’andamento quantitativo delle infezioni da Covid-19 sul territorio locale. Al termine della seduta, il presidente Arno Kompatscher e l’assessore alla salute Thomas Widmann hanno ribadito che la strada da seguire, in Provincia di Bolzano, sarà quella dell’intensificazione dei controlli e dell’elevazione di sanzioni nei confronti di chi non si attiene alle regole riguardanti utilizzo delle protezioni naso-bocca e distanziamento. “Dopo aver comparato i contenuti dell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio con le norme attualmente in vigore in Alto Adige – ha spiegato Arno Kompatscher – siamo giunti alla conclusione che non servano nuovi provvedimenti. Le regole ci sono già, basta rispettarle”.
E proprio da questo punto di vista è previsto un cambio di passo, visto che il presidente ha annunciato “controlli più severi da parte delle forze dell’ordine, con il coinvolgimento della polizia municipale, e sanzioni per chi non rispetta le norme”. I numeri legati alle infezioni vengono comunque monitorati quotidianamente, e Kompatscher ha aggiunto che “la Giunta si riserva di intervenire con nuove ordinanze qualora i dati peggiorassero e vi fosse un trend evidente e costante improntato alla crescita”. La fonte principale della diffusione del Coronavirus viene individuata nelle feste private e pubbliche, dove le norme legate a distanziamento e mascherine non vengono rispettate in maniera puntuale. “Non è un caso che in situazioni dove vi è maggiore attenzione come il trasporto pubblico e gli eventi sportivi o culturali – ha aggiunto il presidente – non si registrino situazioni particolarmente problematiche”.
Per la decisione odierna, la Giunta provinciale si è basata sull’analisi della diffusione del Covid-19 negli ultimi dieci giorni presentata dall’assessore alla salute, Thomas Widmann. “È vero che i numeri sono in crescita – ha spiegato l’assessore – ma la maggior parte dei casi si possono circoscrivere a focolai presenti in singoli comuni, aziende o scuole. I casi di pazienti sintomatici inviati a effettuare i controlli dai medici di base o dal pronto soccorso si attestano sui 25 al giorno, in linea dunque con il livello registrato nei mesi scorsi”. Widmann ha inoltre aggiunto che circa l’1% dei positivi viene ricoverato in Ospedale, “ed è questa la cifra da tenere maggiormente sotto controllo in quanto ci fornisce la misura della pressione alla quale è sottoposto il sistema sanitario”.
L’assessore Widmann ha poi ribadito che, rispetto alla scorsa primavera, tutto il sistema è ora pronto ad affrontare la pandemia: sia per quanto riguarda i posti a disposizione in terapia intensiva, che sono aumentati, sia per quanto riguarda il numero dei test. “All’inizio avevamo una capacità di 30 test al giorno, ora siamo a quota 2.500″, ha spiegato Widmann, aggiungendo che non appena da Roma arriverà il via libera alle modifiche della procedura di quarantena (da 14 a 10 giorni e da 3 a 2 tamponi negativi per essere considerati guariti), tutto funzionerà in maniera ancora più efficiente. “Avremo a disposizione 500 test al giorno in più – ha aggiunto l’assessore – da utilizzare per individuare altri casi”. Il presidente Kompatscher ha poi concluso ribadendo l’appello alla popolazione a rispettare le regole su distanziamento e utilizzo delle mascherine quando non vi è la distanza minima fra persone non conviventi.
Foto, Kompatscher e Widmann/c-ASP/Fabio Brucculeri.
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