Terra Raetica, quattro regioni per una mobilità migliore

Un sistema integrato, ecologico e sostenibile, di mobilità transfrontaliera su rotaia del triangolo geografico ricompreso fra Italia, Austria e Svizzera all’estremo ovest della provincia di Bolzano: muovere insieme il primo passo verso questo obiettivo comune entro il mese di novembre è il cuore dell’intesa siglata l’altro giorno dai massimi rappresentanti politici di Alto Adige, Tirolo, Cantone dei Grigioni e Lombardia. Lo strumento per attuare questa politica nella cosiddetta Terra Raetica sarà la creazione di collegamento ferroviario ragionato ed efficiente, capace di impattare positivamente sulla mobilità non solo pendolaristica ma anche turistica dell’intera area geografica. I presidenti e capitani delle quattro regioni, i vicepresidenti dei rispettivi esecutivi e i responsabili delle politiche di mobilità di ciascuna Giunta delle quattro regioni alpine si sono incontrati oggi pomeriggio a Curon Venosta sul lago di Resia in un vertice dedicato proprio ai temi della mobilità transfrontaliera.
I quattro presidenti e vicepresidenti dei rispettivi esecutivi hanno firmato una “Dichiarazione d’intenti per migliorare la mobilità transfrontaliera nell’area denominata Terra Raetica, in particolare nel settore del trasporto pubblico su rotaia”, che impegna ciascuna regione a sviluppare sul proprio territorio un sistema di mobilità integrata che migliori la libera circolazione delle persone nelle zone di confine e, al contempo, non sia limitato alla mobilità sistematica (traffico pendolare), bensì rivolto anche alla mobilità asistematica quale elemento valorizzante dei territori a forte vocazione turistica. Il primo passo di questo progetto sarà quello di definirne l’area di progetto – oltre alla definizione tecnica di un corridoio, dei punti obbligatori e degli eventuali punti facoltativi – e il programma dei trasporti. Le quattro regioni intendono – stando al testo della Dichiarazione d’intenti – “concordare e rendere organiche fra loro le rispettive misure per un sistema di mobilità integrata”. Obiettivo è creare uno snodo ferroviario alpino strategico, collegato alla rete ferroviaria internazionale. Ciò consentirebbe di ridurre l’importante flusso di traffico da attraversamento e l’impatto ambientale di quest’ultimo, con conseguente rivalutazione ai fini turistici di tutte le aree coinvolte.
“Vogliamo spingere lo sviluppo sinergico del triangolo geografico ricompreso fra Italia, Austria e Svizzera, promuovendo così lo sviluppo economico dello spazio frontaliero comune” ha sottolineato il presidente della Provincia di Bolzano. In questo senso la mobilità transfrontaliera gioca un ruolo di primo piano, che è intento comune sviluppare secondo criteri ecologici e sostenibili, in particolare nel settore del trasporto su rotaia. Per il vicepresidente e assessore altoatesino alla mobilità “i trasporti hanno l’obiettivo di unire le persone: oggi ci avviciniamo un passo di più a realizzare la nostra visione per l’Alta Venosta e le regioni vicine”.
“La mobilità del futuro ha bisogno di un approccio corraggioso e di una visione sovranazionale. La strada che oggi iniziamo a precorrere intende ridurre soprattutto il traffico privato, facendo di noi una macroregione modello sull’arco alpino” ha detto il capitano del Tirolo. “Spostarsi senza confini e senza auto: a questo obiettivo stiamo lavorando da anni nella Terra Raetica, per dare vita a un sistema integrato di mobilità su rotaia che allevi l’impatto su uomo, natura e infrastrutture” ha detto la vice presidente del Tirolo.
Per il presidente di Regione Lombardia “questa Dichiarazione d’intenti si inserisce nel quadro di relazioni solide e consolidate tra i territori che condividono obiettivi comuni di miglioramento della mobilità transfrontaliera e valorizzazione, anche in senso turistico, delle aree coinvolte”. L’assessore regionale della Lombardia ha poi aggiunto che “implementare le infrastrutture, nell’ottica di agevolare la mobilità sostenibile, è tema centrale nell’agenda di Regione Lombardia. Trovare nuove modalità per collegare i nostri territori, uniti dalle Alpi, significa in prospettiva dare impulso all’economia locale e al turismo. La giornata odierna segna un passo importante nella direzione giusta”.
Il vice presidente del Cantone dei Grigioni si è detto convinto che la realizzazione di una così importante piattaforma per la mobilità comune sia un passo fondamentale per un sostanziale miglioramento e integrazione dei sistemi di trasporto pubblici a vantaggio di economia e popolazione. A questo scopo occorre non solo, ha detto il vicepresidente del cantone svizzero, progettare nuove grandi infrastrutture ma anche ottimizzare l’offerta esistente attivabile in tempi più rapidi.
A partire da novembre 2020 sotto il coordinamento di un comitato direttivo (composto da rappresentanti politici delle parti) un gruppo di lavoro (composto da esperti dei rispettivi territori) inizierà il lavoro propedeutico all’adozione delle necessarie delibere da parte del comitato direttivo. Oggetto dell’incontro di oggi era l’approvazione di un programma di lavoro comune per un collegamento ferroviario frontaliero nella Terra Raetica, che i quattro esponenti delle regioni coinvolte hanno convintamente condiviso. Il secondo passo del progetto prevede la definizione di corridoi e punti obbligatori, insieme alla definizione delle misure di supporto. La presidenza del Comitato direttivo cambia ogni anno da regione a regione.

Foto/c-ASP/Oskar Verant.

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