BOLZANO FESTIVAL BOZEN, il flautista Pietro Berlanda a Don Bosco

Antiqua punta tutto sui talenti più brillanti della scena locale e si spinge un po’ più lontano del solito. Lunedì 3 agosto alle 20.30 il sipario della musica antica si alza sulla Chiesa di Santa Maria in Augia, nel quartiere Don Bosco, ed il titolo è tutto un programma: All of Bach.

Gli interpreti sono il clavicembalista Marco Facchin ed il flautista Pietro Berlanda ed ovviamente il protagonista è Johann Sebastian Bach.

Un compositore che non ha bisogno di presentazioni: a distanza di quasi tre secoli dalla morte è tra i maestri più eseguiti e più amati della musica classica. Autore estremamente prolifico Bach fu riscoperto durante l’Ottocento in quella che fu definita una vera e propria Bach-Renaissance, circondato da un’aura romantica che senz’altro contribuì alla sua fortuna “imperitura”, lasciando poco spazio ad altri rivoluzionari compositori del Barocco che dovettero attendere la seconda metà del Novecento per ritrovare un giusto riconoscimento.

Facchin e Berlanda portano a Santa Maria in Augia alcune opere del grande compositore tedesco per clavicembalo e flauto traverso. Il programma esordisce con la Sonata in h-moll BWV 1030, un brano probabilmente di poco precedente al 1723, anno in cui Bach viene nominato Thomaskantor, ovvero cantore della Thomaskirche di Lipsia, forse la massima carica musicale nella Germania protestante. A Lipsia Bach ha a disposizione molti flautisti d’eccellenza – di alcuni conosciamo anche i nomi – e le sue partiture per flauto si fanno più complesse e virtuosistiche come è evidente nella Partita per flauto, nelle Cantate e nelle Passioni. A questo tipo di scrittura sembra ricollegarsi anche questa sonata altamente virtuosistica. Il contrappunto, il cromatismo, l’invenzione melodica, la retorica: tutta l’arte di Bach è concentrata in questa sonata.

È precedente invece la Fantasia cromatica et Fuga BWV 903 per clavicembalo solo, forse scritta nel periodo in cui Bach si trovava a Köhten, tra il 1717 e il 1723, per via dell’abbondante uso dell’improvvisazione e la sua natura espressiva, con l’utilizzo di tutta la tastiera. Già all’epoca di Bach era considerato un capolavoro ed è ormai entrato da tempo anche nel repertorio pianistico.

Si prosegue con due movimenti dalla Partita in la minore BWV 1013 per flauto traversiere solo, una partitura altrettanto virtuosistica ed un unicum nella produzione del compositore tedesco, a cui segue la Sonata in A-Dur BWV 1032, un’opera meno conosciuta, il cui manoscritto autografo è mancante di un’ampia porzione e ricostruita da altri autori. È scritta in stile italiano ed è quasi un concerto per due strumenti, scritta rigorosamente a tre voci, una per il flauto e due per il clavicembalo.

Pietro Berlanda è forse una delle figure più interessanti del panorama musicale locale. È un artista poliedrico: diplomatosi in flauto al “Bonporti” di Trento ha proseguito lo studio del flauto storico con Emilio Galante e Marcello Gatti al Mozarteum di Salisburgo. Ha anche alle spalle una solida formazione jazzistica e studi di composizione al Conservatorio di Trento. Oltre alla musica classica e al jazz si dedica anche al kletzmer e alla musica irlandese.

Marco Facchin è direttore artistico della rassegna Antiqua e multi-platinum-award winner per il suo lavoro di arrangiatore e compositore. Formatosi in organo, clavicembalo e composizione ha esteso i suoi interessi ai più diversi generi musicali, non disdegnando il pop-rock e la produzione di musiche da film, attività per la quale ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali.

L’ingresso al concerto è libero. Dal momento che i posti sono limitati si consiglia vivamente la prenotazione alle casse del Teatro Comunale oppure online al sito www.ticket.bz.it oppure via mail ad info@ticket.bz.it.

Foto, Pietro Berlanda. 

 

 

 

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