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Più sostegno alle famiglie anche dopo l’emergenza Covid-19, auspica il Consiglio Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio

Recentemente si è tenuto l’incontro del Consiglio per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di commercio, durante il quale si è discusso di conciliabilità di famiglia e lavoro, dei problemi che le famiglie hanno dovuto e devono tuttora affrontare a causa del Coronavirus, ma soprattutto di prospettive per il futuro e per la ripresa post Covid-19.
L’incontro è iniziato con l’intervento di Claudia Messner di Pensplan che ha parlato di gender gap nel sistema pensionistico, specialmente per le lavoratrici autonome. È stata sottolineata l’importanza anche per le donne di avvicinarsi in anticipo a sistemi di previdenza complementare per poter garantire un tenore di vita adeguato anche una volta conclusa la vita lavorativa.
In seguito, si è discusso del programma di mentoring per giovani imprenditrici, che riprenderà a breve in presenza fisica dopo l’interruzione a causa del Coronavirus.
L’incontro ha visto anche la partecipazione della Direttrice della scuola alberghiera di Brunico Maria Magdalena Kranebitter, che ha raccontato l’esperienza della sua scuola durante il periodo di lockdown e di didattica a distanza. Proprio su questo tema si è poi concentrato il dibattito del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile.
Le partecipanti hanno espresso la loro preoccupazione per i problemi che le famiglie hanno dovuto e devono tuttora affrontare a causa dell’emergenza Coronavirus e di come la didattica a distanza abbia colto impreparati insegnanti, studenti e studentesse e famiglie, raggiungendo solo in pochi casi buoni risultati. La chiusura delle scuole, delle scuole dell’infanzia e dei servizi di assistenza all’infanzia ha rappresentato un grave problema per molti genitori, che oltre a gestire le nuove sfide sorte in ambito lavorativo hanno dovuto far fronte anche a questa nuova situazione. Per seguire le lezioni da casa le famiglie hanno dovuto farsi carico anche di difficoltà di natura tecnica e coprire spese impreviste, come ad esempio la necessità di più computer, soprattutto in presenza di più figli, e di una connessione internet veloce. In assenza dei servizi di assistenza all’infanzia i genitori hanno dovuto, inoltre, rimanere a casa con i figli e spesso è la donna a farlo. Ciò ha ripercussioni negative non solo sulla vita professionale delle donne stesse, ma anche sull’economia in generale che risente della loro mancanza dal posto di lavoro.
È molto importante, perciò, che oltre alla riapertura delle scuole in presenza a settembre siano garantiti di nuovo anche tutti gli altri servizi che venivano erogati prima del Coronavirus, come ad esempio il servizio mensa e le lezioni o l’assistenza al pomeriggio. L’intero sistema scolastico, delle scuole dell’infanzia e dell’assistenza all’infanzia in generale andrebbe rivisto e ampliato, sia per adattarsi alla nuova situazione che per migliorare la conciliabilità di famiglia e lavoro offrendo una maggiore copertura di tali servizi.
“Favorire la riapertura delle scuole, delle scuole dell’infanzia e di tutti i servizi di assistenza all’infanzia non significa solo permettere ai genitori, in particolare alle donne, di conciliare meglio famiglia e lavoro. L’obiettivo principale deve essere quello di garantire a tutti gli studenti e le studentesse l’istruzione di buona qualità a cui hanno diritto”, ha affermato la Presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile Marina Rubatscher Crazzolara.

Foto. Comitato imprenditoria femminile@cam.com.bz.it

 

 

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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