Esercizi commerciali, norma d’attuazione – Crisafulli si astiene a ragion veduta

Il compito della Corte deve restare quello di operare un controllo esterno, rigorosamente neutrale, indipendente e disinteressato, senza soffrire condizionamenti da parte del potere politico o dell’amministrazione provinciale.
I rilievi tecnici provenienti dall’Ufficio di Presidenza della Corte dei Conti si muovono tutti in questa direzione.
Per questo motivo, la prima bozza di norma di attuazione, che prevedeva il passaggio diretto alla Provincia di tutto il personale amministrativo, compreso quello dirigenziale, e stabiliva la nomina a vita e senza requisiti di due giudici della sezione controllo indicati dalle rispettive Province autonome, non poteva essere approvata.
Da qui la decisione di istituire un tavolo tecnico con i rappresentati della Corte dei Conti centrale per valutare le riscontrate criticità ed elaborare un testo alternativo rispetto al quale la Commissione potrà esprimersi –
comunica l’avvocato Luca Crisafulli del foro di Bolzano, membro della Commissione dei Sei e dei Dodici.
Come riferito dal giurista in merito alla proposta di norma di attuazione relativa agli orari degli esercizi commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, la maggioranza della Commissione dei Dodici ha deciso di procedere con l’istruttoria ministeriale senza attendere la decisione del Governo in merito ad una possibile impugnativa di analoga norma approvata recentemente dalla Provincia Autonoma di Trento.
La mia astensione è motivata unicamente dalla preoccupazione che un’eventuale impugnativa, se proposta entro il prossimo mese di agosto, possa sovrapporsi ai lavori della Commissione, pregiudicandone il futuro operato. Nonostante la mia astensione, auspico, qualora la norma di attuazione giungesse in porto, che la delega di competenze alla Provincia in materia di orari e chiusure di esercizi commerciali, possa rappresentare l’occasione, per la nostra amministrazione locale, di varare una serie di misure, d’intesa con le parti sociali, atte a tutelare le piccole e medie imprese e favorire lo sviluppo di un’economia che ponga la persona al suo centro, contemperando l’interesse alla libera concorrenza con l’esigenza di tutelare le piccole realtà commerciali del nostro territorio,
conclude Crisafulli.

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