É stata ribattezzata l’indagine sul “sistema Alto Adige”. Dove porterà, se porterà da qualche parte, lo dirà la magistratura. Ma a fronte di un castello di sospetti e accuse che ruotano attorno ad un sistema di interessi ramificato è opportuno che il Presidente della Provincia si presenti nell’aula del Consiglio provinciale per chiarire la sua posizione e rappresentare le sue verità. Davanti ai cittadini.
Dopo lo scandalo mascherine e scaldacollo, l’Alto Adige si trova ad affrontare una nuova bomba di proporzioni mai viste su una vicenda che avevamo denunciato con forza, quella di gare d’appalto per il trasporto pubblico, prima indette e poi ritirate. Con ovviamente una serie di conseguenze che adesso si dovrà capire se volute oppure no.
Ora noi non ci ergiamo a giudici, ma a fronte di accertamenti di polizia che starebbero scuotendo i vertici dell’amministrazione provinciale si richiede perlomeno un’informazione da parte del Presidente della Provincia in aula.
Gli sviluppi verranno seguiti e le autorità faranno il loro lavoro, ma mai come in questo momento l’Alto Adige mostra la debolezza del suo sistema. Che sia anche di interessi e di intreccio di questi con la politica lo chiariranno le autorità. Ora però il Presidente Kompatscher chiarisca la sua posizione.
Lo ha dichiarato il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia – L’Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì.
Foto, Alessandro Urzì.
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