Gruppo consiliare Alto Adige Autonomia, Vettori presenta il nuovo logo

Il Consigliere provinciale e regionale ha depositato il simbolo elaborato per il suo gruppo consiliare. Colori autonomisti e simboli del territorio: “tre A” bianche su campo rosso abbracciate dalle Tre Cime di Lavaredo.

BOLZANO – È affidato all’acronimo di Alto Adige Autonomia, “AAA”, il richiamo grafico del nuovo logo che il Consigliere provinciale e regionale Carlo Vettori ha scelto per il suo gruppo consiliare. Un simbolo profondamente territoriale, tanto nell’accostamento dei colori quanto nella simbologia dei pochi elementi che compaiono nel bollo.

Bianco, rosso e nero sono le uniche tre tinte che caratterizzano il simbolo. In primo piano le “tre A” bianche, a carattere maiuscolo, sintetizzano il nome del gruppo: due intrecciate tra loro per riassumere Alto Adige, in basso a sinistra, e una per l’Autonomia, in basso a destra. Le prime tre protagoniste del simbolo si stagliano su campo rosso in un contrasto che richiama i colori della bandiera altoatesina. Sullo sfondo, le altre protagoniste – del logo così come del territorio: le Dolomiti. I profili delle Tre Cime di Lavaredo, a tinta nera, si stagliano fiere all’orizzonte risaltando sul cielo bianco.

Un simbolo semplice e lineare, come chiare sono le idee che hanno orientato la scelta del nome del gruppo e le priorità di una linea politica focalizzata sulla valorizzazione delle specificità dell’Alto Adige, dalle culture alle tradizioni e alle lingue dei tre gruppi etnici, e sullo sviluppo dell’Autonomia e delle competenze affidate alla nostra Provincia.

Tra le priorità di Carlo Vettori, un ruolo di rilievo hanno anche le nuove generazioni che il Consigliere ha voluto coinvolgere nell’elaborazione del simbolo di Alto Adige Autonomia. “Invece di rivolgermi a un’agenzia grafica, come è prassi fare, ho pensato che fosse giusto dare un’opportunità ai nostri giovani creativi per costruire un ponte tra i ragazzi e le istituzioni, allacciando un rapporto virtuoso con l’Università di Bolzano che, nell’offerta accademica, si fregia di ospitare la facoltà di Design e Arti – rivela Carlo Vettori -. Dopo un proficuo incontro con il rettore, entusiasta della mia proposta di lanciare un concorso di idee con un premio per il logo vincitore, nonostante le ampie garanzie fornite all’ateneo il progetto si è arenato per decisione del preside e del vicepreside di facoltà”.

L’iniziativa è stata quindi presentata ai due istituti di formazione professionale, di lingua italiana e di lingua tedesca, del capoluogo. “Entrambi i dirigenti scolastici non hanno ritenuto di loro interesse coinvolgere gli studenti in un progetto creativo che li mettesse a confronto con l’istituzione più alta del territorio, interpretandola con i loro strumenti creativi e portando uno sguardo nuovo sul Palazzo – riferisce Vettori -. È un peccato e la delusione mi rammarica più del tempo andato perduto per inseguire un mondo che, evidentemente, non ha piacere di essere coinvolto anche nelle dinamiche più piacevoli e ludiche della politica e delle istituzioni, senza strumentalizzazioni né indottrinamenti di sorta. Dopo due mesi di incontri mancati, e-mail e telefonate senza riscontro, mi sono quindi rivolto a un grafico e il risultato è quello che vedete: un simbolo che mi soddisfa esteticamente e mi rappresenta nei contenuti”.

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