Fondo di solidarietà, presa di posizione della SGBCISL

Alcune associazioni economiche non hanno voluto estendere il fondo di so-lidarietà anche sotto i 6 dipendenti per impresa. Il coronavirus dimostra che avevamo ragione noi.

Grazie ad una legge statale le provincie autono-me di Trento e Bolzano hanno potuto costituire i rispettivi fondi di solidarietà territoriali per tutti i settori produttivi. In Trentino sono iscritte tutte le aziende con almeno un collaboratore, in Alto Adige solo quelle con 6 dipendenti a crescere.
Nel resto d’Italia esistono solo fondi nazionali di categoria e nella maggioranza dei settori non si è fatto nulla e i versamenti obbligatori si fanno al “FIS” (Fondo d’integrazione salariale) che si tro-va presso l’INPS.
Le associazioni datoriali chiederebbero alla politi-ca interventi straordinari per superare gli effetti del coronavirus, con riferimento al Fondo di soli-darietà del Trentino.
Da anni il sindacato spinge per l’estensione della copertura su tutte le imprese, ma gli stessi che oggi vorrebbero la copertura per tutti sono le stesse che si erano opposte.

“Fin dalla sua istituzione incalziamo gli imprendi-tori su questo limite, chiedendo l’estensione alle piccole imprese, appellando al loro senso di re-sponsabilità e alla loro lungimiranza, per poter superare eventuali situazioni di crisi”, come af-fermano i Segretari generali SGBCISL Michele Buonerba e Dieter Mayr. “Le associazioni dato-riali però hanno manifestato contrarietà, rite-nendo l’estensione alle piccole imprese troppo oneroso. Anzi, alcuni rappresentanti hanno addi-rittura proposto una riduzione dei contributi al Fondo. Ora, all’improvviso, di fronte a questa emergenza, le associazioni datoriali si svegliano, chiedendo l’intervento della politica con risorse pubbliche. Nel Trentino le imprese hanno agito accantonando a proprie spese i 14 milioni di eu-ro che adesso le parti datoriali altoatesine chie-dono alla politica e quindi con risorse dal bilancio provinciale.”, così Buonerba e Mayr.

L’emergenza rappresentata dal coronavirus è già il secondo caso che vede le piccole imprese escluse dagli interventi del fondo. In novembre, si era verificato un black-out in Val Pusteria e il fondo era intervenuto.

La SGBCISL chiede un cambio di passo agli im-prenditori affinché il fondo, in vista di futuri eventi, venga finalmente esteso anche alle picco-le imprese, nell’interesse dei lavoratori e delle la-voratrici interessate.

Foto, Michele Buonerba.

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