TERSITE ROSSI PRESENTA IL SUO NUOVO ROMANZO A BOLZANO

Il 13 febbraio alle 18 alla libreria Ubik con Nicoletta Rizzoli e alle 20.30 alla Biblioteca Ortles con Paolo Carnevale. 

L’opera quarta del collettivo di scrittura trentino s’intitola “Gleba” ed è un noir sulla tematica del lavoro sfruttato. E vendicato. “Un lavoro di ricerca impressionante”, ha detto del romanzo Massimo Carlotto.

Giovedì 13 febbraio sarà presentato a Bolzano il nuovo romanzo del collettivo di scrittura trentino Tersite Rossi, con un doppio evento: alle 18 presso la libreria Ubik (Via Grappoli 7), dove l’autore dialogherà con Nicoletta Rizzoli, e alle 20.30 alla Biblioteca Ortles (piazzetta Anna Frank 23), dove a dialogare con l’autore ci sarà Paolo Carnevale.
Il nuovo lavoro, già salutato positivamente da critica e pubblico, s’intitola “Gleba” (Pendragon, in libreria dal 17 ottobre 2019) ed è la quarta fatica di Tersite Rossi, collettivo formato dai trentini Mattia Maistri, insegnante, e Marco Niro, giornalista, che torna sulla scena letteraria a nove anni dal felice esordio con il romanzo-inchiesta sulle bombe del ’92-’93 “E’ già sera, tutto è finito” (Pendragon 2010), cui erano seguiti il noir distopico “Sinistri” (edizioni e/o 2012) e il thriller economico-finanziario “I Signori della Cenere” (Pendragon 2016).
Anche il nuovo romanzo di Tersite Rossi è composto da storie intrecciate, come da tradizionale marchio di fabbrica del duo di scrittori. Paolo è un ragazzo insicuro che frequenta una scuola elitaria, Adriana un’impiegata che sogna la vendetta sui padroni, Amina una diciassettenne che ha perso il padre ed è finita nel tunnel del jihadismo, Enrico e Valeria una coppia di quarantenni che lottano col precariato lavorativo ed esistenziale. Le loro storie, apparentemente lontanissime, s’incroceranno proprio mentre un duplice, pazzesco attentato terroristico si avvia a travolgere tutto e tutti. “Gleba” parte da qui per raccontare la società 4.0, più liquida che mai, muovendosi rapidamente tra chi è alla ricerca di un punto solido su cui poggiare i piedi e trovare un briciolo di identità. E dove il lavoro più difficile resta quello di sempre: provare a vivere.
“Gleba indaga la complessità del reale con un lavoro di ricerca impressionante”, ha detto il maestro del noir Massimo Carlotto nel presentare il romanzo in anteprima nazionale, il 4 ottobre 2019 alla Fiera delle Parole di Padova.
A fare da sfondo alla narrazione è stavolta la tematica del lavoro, visto in una duplice veste: da un lato come forza sfruttata, sottopagata, svilita (“gleba” come zolla da servire), dall’altro come mestiere di vivere (“gleba” come terra da cui la vita origina). “Si tratta – spiegano Niro e Maistri – di una storia che s’inscrive a pieno titolo nell’eterna vicenda umana della prevaricazione e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e del tentativo, sempre vano, ma sempre necessario, di opporvisi. Tutti i personaggi si sforzano di trovare la propria identità in uno specifico lavoro, più o meno insoddisfacente, più o meno velleitario, più o meno prevaricato, ma solo in pochi riescono, al termine della vicenda, a capire che il lavoro più importante è quello più difficile: vivere”.
La tematica del lavoro è affiancata sottotraccia da numerose altre: l’aziendalismo psicotico; le nuove tecnologie che asservono anziché liberare; il terrorismo (brigatista, islamico) come risposta fallace a un disagio che è interiore prima ancora che sociale; le trame occulte degli onnipresenti strateghi della tensione; la scuola come luogo in cui, ribaltandone completamente i fini, ci si limita a produrre gli sfruttatori, o sfruttati, di domani.
A un contenuto tanto ricco corrisponde, in linea con i precedenti lavori del collettivo, una forma caleidoscopica, pluri-genere, con prevalenza dei toni noir, ma anche tracce di spy story, commedia, Blidungsroman, distopia. “Gleba – spiegano gli autori – è un oggetto narrativo non identificato, nel segno della new italian epic, dove la complessità di una trama ricca di linee, personaggi e contenuti si combina a una chiara attitudine pop che la rende pienamente fruibile. Il valore socio-politico e militante della narrazione si sostanzia nell’utilizzo della stessa come strumento d’inchiesta sul reale e sulle sue dinamiche meno conosciute e comprese”.
Per avere maggiori informazioni sul romanzo, conoscere le tappe del tour di presentazione, nonché approfondire la conoscenza di Tersite Rossi, è possibile visitare il sito dell’autore: www.tersiterossi.it.

Foto, Tersite Rossi/c-Marco Parisi.  

 

 

 

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