Dispersione scolastica, Alto Adige modello a livello nazionale

Nelle scuole italiane dell’Alto Adige, il numero di studenti che abbandonano gli studi prima del termine dell’obbligo scolastico e formativo è inferiore all’1%, un dato molto al di sotto della media nazionale. Ecco ciò che emerge dal progetto della Sovrintendenza scolastica in lingua italiana “Successo formativo”, realizzato da Irecoop, La Strada/Der Weg e Arciragazzi grazie anche al contributo finanziario del Fondo Sociale Europeo. La scuola in lingua italiana si dimostra dunque un modello a livello nazionale, anche grazie alla promozione dell’unico progetto in Italia che si rivolge ai ragazzi delle scuole medie, considerato un best practice dal MIUR (Ministero dell’istruzione, università e ricerca) nell’ambito della dispersione scolastica.
In Italia, l’1,17% degli alunni frequentanti la scuola media e il 3,82% degli alunni frequentanti la scuola superiore abbandonano precocemente gli studi. In provincia di Bolzano, solamente lo 0,05% degli studenti abbandona gli studi in obbligo scolastico (8 ragazzi su 17.000) prima dei 16 anni, mentre 56 studenti su 17.000, sempre nell’anno scolastico 2018/19, non hanno assolto l’obbligo di frequentare attività formative fino all’età di 18 anni (0,3%).
“È fondamentale, in un percorso come questo, sfruttare le esperienze degli anni passati – spiega l’assessore alla scuola Giuliano Vettorato – fare rete porta a risultati più grandi. Nell’ambiente scolastico tutti devono stare bene e coltivare il desiderio e la voglia di imparare, di conoscere, di sapere, di fare ricerca. Il successo formativo parte anche da qui”. Secondo il Sovrintendente Vincenzo Gullotta, il prossimo obiettivo in questo ambito è lavorare sulla prevenzione: “È chiaro che la nostra provincia può vantare una situazione di partenza più vantaggiosa – ha spiegato – con tassi di abbandono molto contenuti rispetto alla media nazionale, ma la cosa importante per noi è riuscire a fare in modo di azzerare il tasso di abbandono scolastico di ragazzi al di sotto dei 16 anni e di riuscire ad accompagnare al completamento degli studi quei ragazzi che abbandonano la scuola dopo aver compiuto i 16 anni, ma senza alcun titolo di studio”.

Foto/c-ASP/Thomas Laconi.

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