Bolzano. La Giornata della Memoria 2020

Le Cerimonie ufficiali si sono svolte al Muro dell’ex Lager di via Resia, al Cimitero di Oltrisarco e al Monumento alla Deportazione sui binari di via Pacinotti.  

Alla presenza del Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, dei Presidenti della Province di Bolzano e Trento Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti del Commissario del Governo, Prefetto Vito Cusumano, di numerose autorità politiche, civili e militari, dei rappresentanti dell’ ANPI, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, della Comunità Ebraica, di Sinti e Gay si sono svolte stamane a Bolzano, le Cerimonie ufficiali in occasione del Giorno della Memoria 2017 nell’anniversario dell’abbattimento dei cancelli del Lager di Auschwitz (27/1/45). Primo appuntamento al Muro dell’ex Lager di via Resia con la deposizione di corone in memoria dei deportati e in ricordo anche dei Sinti e degli omosessuali vittime dell’Olocausto.
Il Sindaco, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della Giornata della Memoria. “Un’occasione per riflettere su tutto ciò che è stato, per tenere sempre viva la Memoria e soprattutto per riaffermare e sempre più consolidare, valori profondi quali la pace, la democrazia e la libertà. Questo Muro è la coscienza di una città che ha avuto le sue colpe. Che ha vissuto il dramma della Guerra che ha calpestato il suo terreno, la sua dignità, le sue caratteristiche umane e sociali. Una Città ferita dalla dittatura fascista prima e nazista poi. Basta violenza, basta nazionalismi, basta revanscismi: basta con concetti aberranti che nascono dall’ignoranza. Dove c’è ignoranza – ha aggiunto Caramaschi – c’è violenza verbale e fisica tipica dei totalitarismi. Dinnanzi a questo muro rendiamo omaggio a tutte le vittime sperando che l’umanità non cada più nell’abisso di quella tragedia immane che ha negato la vita”.
Per il Presidente della Provincia Arno Kompatscher: “Ancor oggi c’è ancora indifferenza rispetto al nostro tragico passato e destino. Siamo purtroppo sempre più in presenza degli stessi modi, delle stesse parole, delle stesse ideologie, che stanno rinascendo. Oggi sentiamo parlare di noi e degli altri che dovrebbero avere meno diritti dei nostri. Qualcuno cerca di fare di nuovo la differenza. Le discriminazioni le incontriamo ogni giorno anche qui da noi in Alto Adige-Suedtirol. Pertanto quello di oggi non deve essere soltanto un ricordo; lo è ovviamente. Lo dobbiamo alle vittime, ma dobbiamo loro anche il fatto che dobbiamo stare attenti e tenere alta l’attenzione e soprattutto lavorare ogni giorno affinché la nostra società sia davvero una società che rispetta la dignità di tutti gli uomini, di tutte le persone. Stiamo attenti che questi valori siano sempre rispettati ovunque”.

Le Cerimonie ufficiali in occasione del Giorno della Memoria sono prosrguite al Cimitero Ebraico con l’intervento di Jahel Bertolini Beer, vicepresidente della comunità ebraica meranese e la preghiera al Monumento dedicato agli Ebrei della regione, nel Cimitero Ebraico. Quindi il ricordo e la deposizione di una corona sulla lapide di Manlio Longon (partigiano medaglia d’oro al valor militare) presso il cimitero maggiore e la conclusione delle Cerimonie nel Giorno della Memoria al Monumento alla Deportazione sul binario di via Pacinotti da dove partirono 13 trasporti per i lager nazisti d’Oltralpe.
Da segnalare le toccanti testimonianze sulla deportazione lette da alcuni ragazzi del Centro Giovani Villa delle Rose di via Resia sui vari luoghi della Memoria.

Foto, Cerimonia al Cimitero Ebraico.  

 

 

 

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