Le foto di Albert Ceolan al Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese

ALBERT CEOLAN: UN ALTRO INVERNO
natura e cultura tra le Alpi

MOSTRA FOTOGRAFICA

A cura di Elio Vanzo  

INAUGURAZIONE: Sabato 21 dicembre 2019, ore 17:30
APERTURA: dal 22 dicembre al 6 gennaio tutti i giorni tranne il 25 dicembre e il 1 gennaio
Dal 11 al 26 gennaio 2020 e dal 14 marzo al 13 aprile 2020 aperto sabato e domenica.
Il restante periodo il Museo apre su prenotazione per gruppi di almeno 5 persone
ORARI APERTURA: 15.30-19.00

Il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, che da sempre nel suo programma culturale persegue un’indagine sulle valenze artistiche e percettive del territorio alpino, propone ora una grande mostra di Albert Ceolan dedicata alla stagione invernale, magistralmente interpretata negli scatti del fotografo di Salorno.
La mostra è allestita con una selezione di immagini tratte dal libro fotografico pubblicato da Ceolan, intitolato “Racconto d’inverno”, il quale fa parte di una serie di quattro bellissimi volumi, ognuno dedicato a una stagione.
Il Museo di Cavalese conclude con essa il suo programma annuale per il 2019, dedicato ai vari aspetti del rapporto tra Natura e Cultura: un anno espositivo declinato quasi interamente attraverso i linguaggi della fotografia e della produzione video, di lettura senza dubbio più immediata rispetto ad altre forme di espressione, ma sempre ben mediati dalla sensibilità e dal discernimento artistico/poetico dei suoi interpreti: in primavera con la mostra “TETRAON.IL MONDO NASCOSTO” che ha ospitato il lavoro profondo e appassionato del gruppo omonimo che manifesta gli aspetti più affascinanti e reconditi della fauna alpina; in estate con la mostra appena conclusa “WE ARE HERE”, nella quale Roberta Segata ha voluto rappresentare e ricomporre la frattura psicologica determinata nelle nostre valli dalla tempesta Vaia, ed infine da Natale con la mostra “UN ALTRO INVERNO”, che il Museo propone con l’intento di portare un messaggio di speranza alimentato dalle immagini di una bellezza ancora viva e ben presente nel territorio alpino, pur così compresso tra eventi climatici estremi e trasformazioni determinate dal turismo massificato.
Una dimensione, quella della bellezza, che oggi sembra portare con sé una funzione puramente consolatoria e nostalgica ma che invece, rimandando necessariamente e per contrasto a riflettere sul suo opposto, sul dissesto e sulla distopia del nostro tempo fin troppo celebrati, ci indirizza a riconsiderare il senso di valori che non possono essere tramontati dopo solo un paio di secoli di progresso.
Il vero lavoro di Albert Ceolan, al di là del suo notevole successo professionale (pubblica in maniera continuativa con le maggiori riviste di viaggi e turismo italiane quali Bell’Italia, Bell’Europa, In Viaggio, Qui Touring, Gardenia, ed è pluripremiato in vari concorsi internazionali), è quello che lo porta a cercare quelle dimensioni recondite che solo l’occhio e la sensibilità dell’artista riesce a trovare: immerso nell’antico compromesso tra natura e cultura che da sempre ha caratterizzato la montagna, tra il clamore festoso delle arcaiche rappresentazioni tradizionali e la fatica del vivere in luoghi che il clima e il terreno rende aspri e difficili, tra il silenzio dell’apparente immobilità dell’inverno ghiacciato e il suono vellutato della neve che cade, l’artista rinnova un mondo che ancora esiste e lo riporta in quella dimensione senza tempo di cui sembra esserci, ancora, un urgente bisogno.

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