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Laives 1819-2019: esplosione di storia

19 Ottobre 2019

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Laives 1819-2019: esplosione di storia

Laives compie 200 anni (anche se l’insediamento è più antico) ed il Comune ha organizzato una mostra curata da Walter Landi per parte di ricostruzione storica e da Paolo Zenorini per la parte d’allestimento. Presenti alla cerimonia d’apertura (con tanto di taglio del nastro), oltre al sindaco Christian Bianchi ed all’assessore provinciale Giuliano Vettorato, anche ex sindaci come Liliana Di Fede, a dimostrazione che la storia di una comunità deve esser bipartisan e condivisa.
I pannelli raccontano una Laives che passa dai 700 scarsi abitanti del 1819 agli oltre 18000 del 2019. Quel che sorprende nel vedere le foto d’archivio storico è lo sviluppo dello scenario urbanistico. Colpisce la costruzione della linea tranviaria che collegava Laives a Bolzano (soprattutto oggi visto che si parla di tram a Bolzano), in parte completata d’inverno, sotto la neve. Oltre allo sport come riscatto sociale (specialmente nel secondo dopoguerra) i pannelli minuziosamente ricordano un sindaco in carica nel 1840 di madrelingua italiana, con tanto di documentazione ed atti in lingua italiana. Ma c’è di più, visto che s’apprende come il primo consiglio comunale fosse composto da sei membri, tre italiani e tre tedeschi. Il tutto in pieno periodo asburgico.
Ciò non deve stupire, dato che, nella prima metà del 1800 il nazionalismo (pangermanesimo in loco, Bolzano verrà investita dalla dottrina Perathoner ad esempio) non si era ancora impossessato della politica europea, suddivisa in nazioni s’intenda, ma non estremizzata su posizioni di dominio assoluto basate su tesi nazionalistiche. Erano tempi in cui una discreta tolleranza “viveva” nelle zone di confine, spesso interconnesse da commercio o lavoro consorziale. Laives nasce e si sviluppa in pieno scenario agricolo (non per nulla furono proprio i possessori di terra a costituire il nuovo comune, per meglio tutelare i propri interessi lavorativi in autonomia) per poi completarsi con qualche industria, la lavorazione del porfido ad esempio.
La condivisione oltre che lavorativa, è anche linguistica. Esiste un dialetto autoctono, retaggio della migrazione italiana dal Trentino con parole e locuzioni a cavallo tra tedesco ed italiano. Il sindaco ottocentesco infatti sposò una donna (tedesca) della vicina Caldaro, a testimonianza della fusione linguista e culturale che caratterizza la “Bassa”.
Nel 1985 Laives è stata insignita del titolo di “città” , ed è quindi la più “giovane” città dell’Alto Adige, quarta per numero d’abitanti.
Un centro notevole, che ha una propria storia (anche antica, visto il ritrovamento di una capanna retica nel parco in via Galizia) e che visitando questa mostra potrete conoscere in profondità, occasione anche per i vicini bolzanini.

Info
Orari di apertura | Öffnungszeiten: Lun-Ven | Mo-Fr 17.00–21.00 Sab-Dom | Sa-So 10.00–20.00 Per le scuole, durante la settimana, su appuntamento

il programma: https://www.bolzanodintorni.info/media/176f5a17-e78b-4bab-9fa5-489d4bff6c85/flyer-200jahre.pdf

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale