Bolzano. Sollievo per i giovani medici

Sanità: Studenti e studentesse di medicina a favore della formazione medico specialista basata sul modello austriaco. 

L’Associazione universitaria sudtirolese (sh.asus) sostiene la linea dell’assessore alla sanità Thomas Widmann sulla questione della formazione medico specialistica basata sul modello austriaco. Contemporaneamente è importante che si faccia il possibile per non deludere le aspettative dei giovani medici, di essere assunti già durante il periodo di specializzazione presso un ospedale provinciale, questo constatano i rappresentanti degli/delle studenti/studentesse nel recente incontro svoltosi con l’assessore alla sanità. “Dopo la decisione di ieri del tribunale del lavoro a Bolzano, che la formazione medico specialistica basata sul modello austriaco è legale, ci auguriamo che il sindacato medico ANAAO non faccia ricorso portando la questione ad una istanza superiore. Nel caso ANAAO facesse nuovamente ricorso, il consiglio provinciale dovrebbe considerare tutte le possibilità, in extremis anche valutare di portare la questione davanti alla corte di giustizia europea”, dichiara il presidente del sh.asus Matthias von Wenzl.
La sh.asus pretende di continuare ad insistere sul mantenimento del cosiddetto “modello austriaco” della formazione medico specialistica, perché questa prevede che futuri medici possano formarsi, e allo stesso tempo beneficiare di un’assunzione presso l’azienda sanitaria.
Il sindacato medico ANAAO si era opposto al contratto degli specializzandi sul modello austriaco, definendolo anticostituzionale e contro le normative nazionali. Questa situazione incerta da molti studenti/ studentesse di medicina altoatesini/e veniva vissuta come un ulteriore ostacolo a svolgere la loro specializzazione sul territorio, cosa che abbassava notevolmente la probabilità di un ritorno in provincia dopo la conclusione di essa, sostiene la sh.asus.
Julian Nikolaus Rensi membro del consiglio direttivo della sh.asus ha comprensione per gli argomenti espressi dal sindacato medico ANAAO che ha fatto ricorso contro l’assunzione dei giovani specializzandi, tuttavia ritiene che la procedura espressa da essa, sia “poco solidale, sproporzionato e apparentemente segnato da risentimenti nazionali, che si rivolgono contro soluzioni pragmatiche alla situazione specifica dell’Alto Adige”
La sh.asus prende nota che la lotta per il mantenimento della formazione medico specialistica ha un valore strategico per contrastare la carenza di medici in provincia. Il modello di formazione previsto dalla giunta provinciale è una misura sensata per contendere la cosiddetta “fuga di cervelli” e così evitare l’espatrio di giovani talenti qualificati. “I giovani specializzandi altoatesini/e confrontano le varie possibilità che vengono offerte in Germania e Austria con la realtà offerta loro in provincia. Perciò è importante che non gli si offra solo un tirocinio poco soddisfacente, ma gli si proponga un assunzione per il periodo di specializzazione”, questa l’idea espressa dal presidente del sh.asus.
L’associazione universitaria sudtirolese e l’assessore Widmann hanno concordato che daranno inizio a delle campagne informative sulla situazione della formazione medico specialistica all’estero.
Va particolarmente evidenziato l’impegno dei diretti interessati, cioè i giovani medici, che si sono organizzati autonomamente già due anni fa per dare voce alle loro richieste. “Speriamo che i giovani medici ricevono un sostegno solidale, soprattutto dalla politica e dai sindacati, per usare in modo costruttivo gli impulsi dei aspiranti medici” afferma la sh.asus.

Foto, da sinistra a destra: Josefine Spitaler, Veronika Rabensteiner Bauer, Thomas Widmann, Matthias von Wenzl, Astrid Pichler, Martin Sartori, Julian Nikolaus Rensi e Birgit Schmid.  

 

 

 

 

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