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Buoni pasto e fallimento della QUI! Group Spa, l’Unione assiste le aziende della gastronomia coinvolte nel contenzioso

20 Agosto 2019

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Buoni pasto e fallimento della QUI! Group Spa, l’Unione assiste le aziende della gastronomia coinvolte nel contenzioso

Si è svolta lo scorso febbraio, presso il tribunale di Genova, la prima riunione delle aziende creditrici di QUI! Group Spa, la società di emissione degli omonimi buoni pasto utilizzati su tutto il territorio nazionale, Alto Adige compreso, in particolare dai dipendenti degli enti statali quali ferrovie, poste, e molte altre. Il fallimento della società, risalente alla fine dell’anno scorso, ha coinvolto anche molte aziende della gastronomia in provincia di Bolzano. Per tutelarne al meglio gli interessi, l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige ha dato vita a uno sportello dedicato chiamato SOS Buoni pasto.

“Sebbene l’utilizzo dei buoni pasto da parte degli utenti dei pubblici esercizi rappresenti sicuramente uno strumento assai comodo e utile, non è tuttavia privo di rischi, in particolare per le aziende della gastronomia e della ristorazione”, spiega Pietro Perez, responsabile dell’Unione per i pubblici esercizi e referente dello sportello SOS Buoni pasto. “L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda il fallimento del gruppo QUI! ticket, dal quale numerosi ristoranti e bar altoatesini non sono più riusciti a incassare gli importi dovuti”, ricorda Perez.

Nonostante i termini per tentare di ottenere il dovuto tramite il fallimento siano scaduti, la legge prevede anche la possibilità di un’iscrizione tardiva. Proprio riguardo questa possibilità l’Unione ha avviato un procedimento di assistenza alle aziende associate e coinvolte dal caso. “La tematica dei buoni pasti è molto sentita, e il fallimento QUI! Group è solo uno dei molti problemi in merito ai quali l’Unione, anche tramite l’associazione di rappresentanza nazionale FIPE, presta consulenza e sostegno ai pubblici esercizi. Raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi all’Unione per ulteriori informazioni e aumentare le possibilità di ottenere il risarcimento dovuto”, conclude Perez.

Foto, Pietro Perez.