Merano. Il 30 luglio il nuovo Piano urbano del traffico approda in Consiglio

Martedì 30 luglio il Consiglio comunale di Merano sarà chiamato a esprimersi in merito al nuovo Piano urbano del traffico. Con la discussione e la votazione del documento in aula consiliare si concluderà un processo di partecipazione e di decisione sul futuro della mobilità meranese durato oltre un anno e mezzo. 

Una mobilità sana e sostenibile, sul piano ambientale e sociale: questo è l’obiettivo che la città di Merano si è data elaborando il nuovo Piano urbano del traffico. “Se verranno attuati i provvedimenti contemplati dal Piano, le emissioni nocive per la salute potranno essere ridotte dell’8%. Inoltre la circolazione stradale verrà alleggerita, a vantaggio di tutti gli utenti della strada, perché il traffico diventerà più fluido e gli automobilisti riusciranno a procedere più agevolmente: in media il tempo che trascorreranno in strada diminuirà del 17%”, ha spiegato l’assessora alla mobilità Madeleine Rohrer.

Il PUT mira quindi a rendere il traffico più scorrevole e a migliorare la qualità dell’aria. “Il PUT è uno degli strumenti essenziali per garantire un’aria più salubre nella nostra città e finora anche l’unica alternativa all’introduzione di divieti di circolazione per superamento dei valori limite di NO2. Tutte le misure pianificate si concentrano in particolare sul traffico che si origina in città e che ha Merano come meta. Il traffico di transito – con circa 81.000 auto e 5.000 mezzi pesanti – rappresenta infatti il 15-20% del volume di traffico complessivo. Dobbiamo quindi innanzitutto offrire alternative a coloro che, con i loro mezzi motorizzati, partono da Merano o vi arrivano”, ha aggiunto Rösch. Il PUT – una volta che sarà stato approvato dal Consiglio comunale – sarà un riferimento fondamentale per poter proporre tali alternative. “Inoltre il Piano ha la funzione di preparare progressivamente la cittadinanza meranese al tunnel sotto monte Benedetto e al garage in caverna”, ha fatto osservare Rösch. La realizzazione del tunnel richiederà sei anni di lavori, ma l’apertura del cantiere dipende dall’esito dei contenziosi ancora in corso.

La Giunta comunale aveva recepito il PUT già nell’aprile scorso, dopodiché cittadine e cittadini hanno avuto la possibilità di presentare proprie osservazioni in merito. “Sono state 177 le ‘obiezioni’ sollevate dalla popolazione. E sono state tutte prese in considerazione ed esaminate assieme all’ingegner Stefano Ciurnelli, l’esperto incaricato dal Comune di redigere il nuovo PUT, e ai membri dell’unità speciale per la mobilità del Comune. Tutte le prese di posizione sono state riassunte, ordinate tematicamente – a seconda che riguardassero ad esempio le zone a traffico limitato, il trasporto pubblico o la rete dei percorsi pedonali – e valutate sotto il profilo tecnico. Tutte queste valutazioni tecniche fanno parte integrante della proposta di deliberazione che verrà sottoposta al vaglio del Consiglio comunale”, ha osservato Rohrer.

Rohrer ha inoltre fatto notare come nelle loro osservazioni cittadine e cittadini abbiano manifestato uno spiccato interesse per la mobilità ciclabile. “Al contrario – ha chiarito Rohrer – il tema dei parcheggi pare essere avvertito solo in misura minima”. Viva invece è la preoccupazione, espressa dai contadini, per la riattivazione della stazione ferroviaria di Sinigo (con il relativo sentiero pedo-ciclabile), un’ipotesi prevista dal Masterplan e ripresa dal PUT.

L’iter della presentazione delle osservazioni in merito al nuovo PUT da parte della cittadinanza – una procedura prevista dalla legge – era stato preceduto da una fitta serie di consultazioni volute dal Comune. Inoltre sono state presentate, nel corso di assemblee pubbliche, analisi, rilevamenti e simulazioni. In occasione di diversi seminari i vari gruppi di interesse, come i rappresentanti del mondo della scuola, i commercianti, gli artigiani o gli amministratori dei Comuni limitrofi hanno avuto l’opportunità di elaborare insieme le linee guida del PUT. I loro suggerimenti sono stati integrati nella bozza del Piano.
“Il processo è stato lungo e complesso, ma – nel segno della massima trasparenza e condivisione – è stato per noi fondamentale coinvolgere il più possibile le meranesi e i meranesi nell’elaborazione di un documento che riveste un’importanza così centrale nella vita di tutti noi”, ha concluso Rösch.

Foto, da sinistra Paul Rösch, Stefano Ciurnelli e Madeleine Rohrer.  

 

 

 

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