Fame in Africa: il mondo alla prova del 9

Sul nostro pianeta ci sarebbe cibo a sufficienza per tutti, eppure una persona su dieci va a letto affamata. Ogni 3,5 secondi una persona muore a causa della fame. Il numero di uomini e donne denutrite è aumentato, toccando 821 milioni di persone. I più colpiti sono i bambini. In Africa, uno su tre, si addormenta affamato. Ogni giorno, madri e padri lottano per i propri figli affinché non debbano subire per tutta la vita le conseguenze della fame. Ogni piccola donazione è preziosa e può contribuire a cambiare realmente la vita di chi soffre la fame. A fronte di questo scenario la Caritas altoatesina ha lanciato oggi in piazza Duomo a Bolzano, con uno smartmob, la sua dodicesima campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi “La fame non fa ferie”, invitando la popolazione a sostenere a distanza, con 9 euro al mese, i progetti di sviluppo presenti nel continente africano. Le parrocchie altoatesine, insieme a quelle austriache, parteciperanno quest’anno alla campagna nella giornata di venerdì 26 luglio, alle ore 15, suonando le campane delle chiese più a lungo e più intensamente del solito per risvegliare, nell’ora della morte di Cristo, le coscienze di tutti e invitare la popolazione a partecipare alla lotta contro la fame.

All’apertura della campagna, ieri mattina alle ore 10 in piazza Duomo a Bolzano, uno smartmob ha attirato l’attenzione dei passanti portandoli a riflettere su un dramma che ancora oggi miete vittime in tutto il mondo. “Particolarmente difficile è la situazione in Africa. Milioni di papà e mamme lottano ogni giorno affinché i loro bambini non vadano a dormire affamati. Conoscono le terribili conseguenze della fame, che ruba il futuro dei loro bambini ancor prima che la vita abbia inizio”, dice il direttore della Caritas Paolo Valente, invitando la popolazione a sostenere la campagna contro la fame. “Nove euro al mese possono contribuire a salvare una vita. Con questa cifra è possibile sostenere a distanza e aiutare una famiglia nella sua lotta contro la povertà”, continua Valente.

Su invito del vescovo Ivo Muser le parrocchie altoatesine parteciperanno anche quest’anno alla campagna della Caritas suonando nella giornata di venerdì 26 luglio, alle ore 15, e per la prima volta contemporaneamente alle parrocchie austriache, le campane delle chiese più a lungo e più intensamente del solito. “La fame è un dramma che solitamente si consuma in silenzio, lontano dalle notizie quotidiane dei media. Nell’ora della morte di nostro Signore vogliamo risvegliare le coscienze di tutti e ricordare gli affamati, troppo deboli per farsi sentire, nelle nostre preghiere. Le nostre campane parleranno per loro”, spiega il vicario generale Eugen Runggaldier. Le campane vogliono essere anche un richiamo all’impegno comune contro la fame. “Insieme possiamo combattere la fame – ad esempio con il sostegno a distanza – e dare a donne, uomini e soprattutto bambini una chance per un futuro migliore”, sottolinea Runggaldier.

Per contrastare la fame non servono spesso grandi investimenti, quanto piuttosto progetti di dimensioni ridotte ma sostenibili, in grado di aiutare le famiglie nel lungo periodo. Attualmente la Caritas altoatesina gestisce, assieme ad affidabili partner locali, progetti d’aiuto in 8 Paesi africani. “Aiutiamo piccoli agricoltori a migliorare la qualità della coltivazione e proponiamo formazioni su compostaggio, concimazione, stoccaggio e vendita del raccolto. Distribuiamo inoltre sementi resistenti alla siccità, attrezzature agricole e animali da allevamento”, spiega Fabio Molon, responsabile dell’ufficio Mondialità della Caritas. Ulteriori interventi contro fame e povertà sono la formazione scolastica e professionale, insieme ai micro-crediti che danno l’opportunità, soprattutto alle giovani donne, di avere entrate sicure per tutta la famiglia. Nell’ultimo anno la Caritas ha investito circa un milione di euro nei diversi progetti portati avanti in Africa. Più di 10.000 donazioni di altoatesini hanno contribuito a raggiungere questo importante traguardo.

Anche quest’anno la Caritas spera di poter contare sull’aiuto degli altoatesini e invita, chi vuole, a sostenere i progetti utilizzando la forma del sostegno a distanza. “Con una donazione di 9 euro al mese è possibile fare qualcosa di veramente concreto. Un bambino può frequentare la scuola, una mamma potrà partecipare a una formazione e mantenere un’intera famiglia con l’aiuto iniziale di un micro-credito, un papà riuscirà invece a comprare semenze e conservarle correttamente. Con il sostegno a distanza è possibile costruire un pozzo nel cortile di una scuola oppure un granaio per un villaggio”, racconta Judith Hafner, collaboratrice dell’ufficio Mondialità della Caritas appena tornata dall’Etiopia dove ha seguito lo sviluppo di un progetto. “Prima dell’inizio della stagione delle piogge la vita delle famiglie diventa particolarmente difficile. I sacchi contenenti il grano si svuotano lentamente, quello che è stato messo da parte rischia di essere mangiato dai roditori, le fonti d’acqua si prosciugano, i fiumi vanno in secca e la fame si fa sentire ogni giorno. Sono i bambini a indebolirsi di più. Malattie comuni possono così diventare letali”, spiega Judith Hafner. Donazioni singole o mensili possono fare molto. “9 Euro al mese bastano, per esempio, a garantire a un bambino un pasto al giorno”, dice Hafner.

Le donazioni che arrivano dall’Alto Adige sono fondamentali per superare momenti di crisi ed emergenze, come quella di quest’anno in Kenya, dove opera da anni il missionario altoatesino padre Pöll che collabora in stretto contatto con la Caritas. “Il raccolto non è stato buono. È piovuto troppo e per un periodo troppo lungo. Le acque hanno inondato i campi e distrutto le semenze. Con le donazioni siamo stati in grado di comprare nuove sementi. In ottobre arriverà la stagione delle piccole piogge. Visto che i terreni sono ancora umidi, siamo fiduciosi che il raccolto sarà soddisfacente”, spiega padre Pöll, attualmente in Alto Adige per un periodo di riposo.

Chi volesse sostenere a distanza l’aiuto della Caritas a uomini, donne e bambini, potrà fare una donazione unica o un ordine permanente indicando la causale “Fame in Africa”. Le donazioni sono fiscalmente deducibili ed è possibile in qualsiasi momento interrompere gli ordini di pagamento. Per tutta la durata dell’azione “La fame non fa ferie”, fino al 26 luglio, la Caritas ha aperto una linea telefonica diretta per le donazioni con il numero 0471 304 304. Informazioni dettagliate sono disponili anche sul sito www.caritas.bz.it oppure possono essere richieste direttamente nella sede della Caritas in via Cassa di Risparmio 1.

Importante – La Caritas impiega l’importo delle donazioni al 100 per cento nei progetti stabiliti. Le spese amministrative e di gestione delle donazioni, come anche le spese per la pubblicità della campagna sono coperte da sponsor privati. È possibile inoltre prendere visione dei rendiconti dei singoli progetti presso l’Ufficio Mondialità della Caritas in via Cassa di Risparmio 1 a Bolzano. I progetti stessi sono anche descritti e messi a disposizione dei donatori nella rivista “Caritas” e sul sito web della Caritas (www.caritas.bz.it). La campagna “La fame non fa ferie” è finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana e da sponsor privati.

Conti correnti della Caritas della Diocesi di Bolzano-Bressanone:
Raiffeisen Cassa Centrale, IBAN: IT42 F0349311600000300200018
Cassa di Risparmio di Bolzano, IBAN: IT17 X0604511601000000110801
Banca Popolare, IBAN: IT12 R0585611601050571000032
Intesa Sanpaolo, IBAN: IT18 B0306911619000006000065

Foto, bambini a Borana.  

 

 

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