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Bolzano. Giannantonio Manci, cerimonia in occasione del 75° anniversario della sua morte2 min read

5 Luglio 2019 2 min read

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Bolzano. Giannantonio Manci, cerimonia in occasione del 75° anniversario della sua morte2 min read

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In occasione del 75° anniversario della morte di Giannantonio Manci (Trento 14.12.1901 – Bolzano 06.07.1944), Cittadino Onorario di Bolzano dal 2015. Medaglia d’Oro al valor militare, imprenditore, antifascista e partigiano, eroe della Resistenza italiana, si è svolta stamane alla presenza del Sindaco Renzo Caramaschi e di numerose autorità politiche civili e militari, dei rappresentanti dell’ANPI e delle associazioni combattentistiche e d’arma, una cerimonia di commemorazione in piazza IV Novembre.
Provato dal protrarsi degli interrogatori e dalle torture cui era stato sottoposto, Giannantonio Manci a capo del CLN del Trentino, si lanciò dal 3° piano del Palazzo Alti Comandi a Bolzano, sede della Gestapo, scegliendo orribile e volontaria morte al rischio di rivelare sotto tortura i nomi dei compagni di lotta.
Alla cerimonia di stamane hanno partecipato anche parenti e famigliari di Manci tra cui le figlie e alcuni nipoti e pronipoti. Il Sindaco Caramaschi nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della figura e del profilo di un eroe dal volto umano, giunto fino all’estremo sacrificio per combattere ogni dittatura nel nome e nel linguaggio universale della pace e della libertà.
Questa la motivazione con cui il Presidente della Repubblica il 28.06.1948 gli attribuì la Medaglia d’Oro al Valor Militare:
“Educato alla scuola dei sommi apostoli dell’irredentismo, fece suo il credo che rese bello il morire per la Patria. Animatore e trascinatore di popolo, seppe fondere energie e volontà per la redenzione dell’Italia da asservimenti e tirannidi. Nel nuovo risorgimento italiano, seguendo gli ammaestramenti degli avi, prese il posto additatogli dai martiri che lo precedettero nel sacrificio.” (omissis)
Dopo l’esperienza fiumana vissuta assieme al fratello Sigismondo, assume posizioni di aperta critica al fascismo, dallo stesso definito fenomeno contro risorgimentale. Di fede repubblicana, fonda assieme ad altri esponenti della Associazione Nazionale Combattenti il movimento “Italia Libera” ispirandosi a Cesare Battisti. Organizza numerosi espatri clandestini di oppositori e famigliari perseguitati dalla dittatura. Il 21 Settembre 1943 diviene Presidente del CLN Trentino. Arrestato il 28 Giugno, a seguito di delazione della spia Fiore Lutterotti, pone fine alla sua esistenza il 6 Luglio 1944. Gesto estremo che evita lo smantellamento della capillare rete di resistenza al nazifascismo sviluppatasi nell’ Alpenvorland ovvero a cavallo delle provincie di Trento, Belluno e Bolzano ed a cui diede significativo contributo anche l’Andreas-Hofer-Bund di Erich Amonn, Hans Egarter e Friedl Volgger.

Foto, il Sindaco abbraccia le figlie di Manci durante la Cerimonia di commemorazione.