Alto Adige. Associazione Invalidi Civili supera la soglia dei 6.000 associati

Dopo oltre 50 anni dalla sua fondazione, l’Associazione Invalidi Civili (ANMIC Alto Adige) celebra l’iscrizione del suo 6.000esimo socio. La più grande rappresentanza d’interessi per gli invalidi e mutilati civili altoatesini è quindi anche una delle associazioni con il maggior numero di membri del paese. Oltre alla consulenza personale, l’ANMIC Alto Adige informa i propri soci sui loro diritti e offre assistenza in caso di domande e ricorsi. 

La storia dell’ANMIC Alto Adige risale agli anni ’60, quando decine di migliaia di persone disabili richiamarono l’attenzione del legislatore sulla problematica dell’invalidità civile, dimostrando sulle strade di Roma. Dopo due manifestazioni rivoluzionarie (Prima e Seconda Marcia del Dolore), l’ANMIC fu riconosciuta a livello statale nel 1965. Seguirono più di 100 sedi regionali e la fondazione dell’ANMIC Alto Adige nel 1968. Dopodiché fu riconosciuta a livello nazionale dal 1994.

Da allora, l’ANMIC Alto Adige si è impegnata a favore di coloro che sono riconosciuti come invalidi civili a causa di una incapacità lavorativa generica di almeno il 34% e che hanno quindi bisogno di essere sempre più integrati nella vita sociale e lavorativa quotidiana. “Negli ultimi 15 anni il numero dei nostri associati è aumentato costantemente. Ciò dimostra che le persone interessate hanno bisogno di un interlocutore competente che comprenda la loro situazione e si impegni a favore dei loro interessi. Il fatto che ora possiamo occuparci di più di 6.000 soci è un bel compito e una conferma dell’ottimo lavoro dei nostri collaboratori e dei numerosi volontari”, afferma Thomas Aichner, presidente ANMIC Alto Adige.

Il fattore decisivo per una tale rappresentanza d’interessi è il sostegno di ogni singolo membro. “A seconda della gravità dell’invalidità civile, gli interessati hanno diritti diversi. Conoscere questi diritti è il primo e più importante passo che noi, come associazione invalidi civili, facciamo per i nostri membri. Poiché molte persone non sono sufficientemente informate, il pagamento di una pensione d’invalidità, ad esempio, può non realizzarsi, il che può causare difficoltà esistenziali per una persona con una capacità lavorativa ridotta”, spiega Thomas Aichner. In particolare per le persone con disabilità motoria e per gli anziani, l’ANMIC Alto Adige offre, oltre agli orari giornalieri di consultazione presso la sede centrale di Bolzano, una volta al mese udienze di consulenza a Bressanone, Brunico, Laives, Merano, Silandro e a Vipiteno.

Dal 1994 il giornale associativo “iB. incontrarsi-Begegnung” viene pubblicato due volte all’anno per fornire informazioni agli invalidi civili. Oltre agli aspetti giuridici, vengono presentati anche nuovi prodotti, le domande più frequenti e gli argomenti specifici trattati da contributi di medici, avvocati e altri esperti.

“Per aderire alla nostra associazione non bisogna per forza essere invalido civile. Chiunque volesse sostenere le nostre attività può diventare socio. Grazie agli sviluppi positivi degli ultimi anni, siamo fiduciosi per il futuro e speriamo di poter rappresentare ancora di più gli interessi degli invalidi civili altoatesini”, dice Thomas Aichner. Interessati e membri famigliari possono richiedere informazioni sull’invalidità civile chiamando il 0471 270700 o visitando il sito web www.anmic.bz

L’Associazione Invalidi Civili (ANMIC Alto Adige) è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS), che è riconosciuta a livello statale dal 1965 e provinciale dal 1994. In quanto unica associazione per la rappresentanza giuridica e legale dei mutilati ed invalidi civili, l’ANMIC Alto Adige rappresenta i loro interessi nei confronti della Pubblica Amministrazione e delle aziende private, affinché gli invalidi e mutilati civili altoatesini possano integrarsi completamente nella società e nel mondo del lavoro. Con più di 5.700 soci, l’ANMIC Alto Adige è la più grande associazione in Alto Adige che si occupa della rappresentanza degli interessi dei mutilati ed invalidi civili.  

Foto, Thomas Aichner.  

 

 

 

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