Kompatscher pensa a soluzione politica.
Il taglio allo stipendio degli ex dirigenti è ormai cosa sicura. Dopo la sentenza della Corte costituzionale non ci sono più vie di scampo. Una norma stabilita a livello regionale ha consentito fino ad oggi agli ex dirigenti provinciali di mantenere parte della indennità di dirigenza e coordinamento a vario titolo percepite. Il meccanismo era stato più volte contestato dalla Corte dei Conti, finché, in assenza di provvedimenti da parte della giunta provinciale , due anni fa la corte dei Conti ha sottoposto il caso alla Consulta.
Due ora le conseguenze della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima ai fini dello stipendio, e conseguentemente della pensione la corresponsione, della indennità di dirigenza.
Centinaia, si stima, di ex dirigenti che avevano determinati incarichi ora non più in essere, si vedranno decurtare l’indennità percepita e verrà loro assegnato un nuovo contratto. Per quanto riguarda il passato, la Corte dei Conti dovrà stabilire se esistano i presupposti per contestare il danno erariale a chi ha approvato il contratto ora cassato dalla Corte Costituzionale.
Dopo la sentenza della Corte costituzionale, Arno Kompatscher, interpellato dal quotidiano Dolomiten afferma “abbiamo bisogno di una soluzione politica. Dobbiamo riappropriarci dei nostri spazi di manovra in tema di personale con una nuova norma di attuazione”
In foto, Arno kompatscher
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