Rovereto. OLTRE 600 persone per la “due giorni” nello spazio con UMBERTO GUIDONI

Grande successo di pubblico per l’astronauta italiano Umberto Guidoni, che ha incontrato il pubblico (oltre 150 persone) nelle sale della mostra “La Luna. E poi?”, al Museo Civico di Rovereto, esposizione che celebra il cinquantenario dell’allunaggio, ma che rivolge lo sguardo anche al presente e al futuro delle esplorazioni spaziali, esponendo cimeli originali, grandi modelli, video d’epoca e offrendo esperienze di realtà virtuale.

Pienone anche all’Auditorium Melotti anche questa mattina, con oltre 450 ragazzi delle scuole superiori di Rovereto, per ascoltare dalla viva voce di chi lo Spazio lo ha veramente vissuto, la grande avventura dei primi uomini sulla Luna, ma anche per scoprire le nuove prospettive che potrebbero riguardarli direttamente in un prossimo futuro: Il ritorno sulla Luna, per nuove ricerche, per reperire materie prime da usare sulla Terra, come base per nuove esplorazioni. Ma anche le esperienze sulla Stazione Spaziale internazionale e sulla cooperazione dei vari paesi per la ricerca spaziale, futuro dell’Umanità. Tante domande e curiosità cui l’astronauta Guidoni, eccezionale divulgatore, ha risposto con grande disponibilità e competenza.

“Grandi imprese in passato sono state compiute con tecnologie di gran lunga inferiori a quelle dei vostri telefonini, tanto al limite da non essere più ripetute” – ha detto GUIDONI ai ragazzi – “ma voi vivrete una nuova accelerazione, protagonisti di nuovi scenari e tecnologie, e con missioni che oggi non riusciamo nemmeno a immaginare”

L’incontro con Umberto Guidoni, nell’ambito delle iniziative legate alla mostra che sarà aperta fino al 20 luglio, è stato organizzato dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con Il LIONS CLUB ROVERETO HOST.

Umberto Guidoni è un astrofisico, progettista del Tethered Satellite System, portato nello spazio nel 1992 dal primo l’astronauta italiano Franco Malerba, che ha visitato la mostra qualche settimana fa.
Guidoni corona il suo sogno di diventare astronauta dopo essere stato selezionato nel 1990 dall’Agenzia Spaziale Italiana e dalla NASA. La sua prima missione del 1996 è sullo Shuttle Columbia in compagnia di Maurizio Cheli, nel corso della quale sperimentano la prima “dinamo spaziale”.

Nella sua seconda missione, trasportato dallo Shuttle Endevour, è’ il primo astronauta europeo sulla stazione spaziale internazionale, all’epoca ancora in costruzione, nel 2001. Nell’occasione fu montato il cosiddetto modulo container Raffaello.

Concluso il percorso professionale da astronauta, Guidoni, dopo una parentesi da europarlamentare, si dedica alla carriera di scrittore e instancabile divulgatore scientifico.

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